Alcamo – Palermo
Tappa 100: Alcamo – Palermo
Info tappa
Data di Partenza:
Giovedì 1 ottobre 2020
Comuni attraversati
Alcamo, Monreale, Partinico, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Palermo
Lunghezza percorso: km 55,3
Mappa percorsi settimanali e Sistema delle Aree protette terrestri
SIti Natura 2000
Monte Pizzuta, Costa del Carpineto, Moarda
ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
L’area del SIC, estesa per circa 1947 ettari, interessa il territorio dei comuni di Monreale, Piana degli Albanesi, S. Cristina Gela e Altofonte. Essa ricade nell’ambito della dorsale carbonatica che caratterizza la parte interna dei cosiddetti “Monti di Palermo”, localizzandosi nella parte più settentrionale del bacino del Fiume Belice, a monte del Lago di Piana degli Albanesi. La stessa dorsale culmina nelle cime delle Punte della Moarda (m 1090), Coste del Carpineto (m 1188), Pizzo Garrone (m 1123), Monte Pizzuta (m 1333), M. Maja e Pelavet (m 1279), Serre del Frassino (m 1310); verso est il sito include anche Portella di Rebuttone ed il rilievo di Pizzo dello Sbanduto (m 868).Dal punto di vista geolitologico si tratta di substrati carbonatici del cosiddetto paleobacino “Imerese”, caratterizzati preminentemente da doloareniti e doloruditi gradate e laminate, marne, calciluliti, arenarie quarzose, calcareniti gradate e laminate, argilliti silicee, radiolariti e marne radiolari. Sotto l’aspetto bioclimatico il territorio è prevalentemente compreso tra le fasce del termo e mesomediterraneo (temperatura media: 16,5-13 °C), con ombrotipo variabile fra il subumido inferiore ed il superiore (precipitazioni medie anche oltre i 1000 mm).Il paesaggio vegetale risente notevolmente delle intense utilizzazioni del passato e dei frequenti incendi. Dominano gli aspetti di prateria ad Ampelodesma ed altri aspetti di vegetazione secondaria, nel cui ambito sono stati effettuati impianti forestali artificiali, attraverso l’utilizzo di conifere estranee al territorio (generi Pinus, Cupressus, ecc.), anch’essi peraltro intaccati dall’azione del fuoco; assai sporadici risultano i lembi forestali naturali.La vegetazione potenziale è prevalentemente da riferire alla serie del Leccio (soprattutto l’Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum), la quale svolge un ruolo pioniero sui substrati rocciosi calcarei; sui suoli profondi ed evoluti, si insedia la serie della Quercia castagnara (Oleo-Querco virgilianae sigmetum), mentre quella del Salice pedicellato (Ulmo canescentis-Salico pedicellatae sigmetum) si localizza lungo i corsi d’acqua. Ai succitati sigmeti sono altresì da aggiungere varie altre microgeoserie legate a condizioni edafiche particolari, come nel caso delle pareti rocciose, delle aree detritiche, degli ambienti umidi, ecc.
Quality and importance
Si tratta di un’area di notevole interesse floristico-fitocenotico e faunistico, con aspetti di vegetazione in parte peculiari, come nel caso delle comunità rupicole, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche e\o di rilevante interesse fitogeografico. Le specie riportate nella sezione 3.3 ed indicate con la lettera D fanno riferimento ad altre entità che in Sicilia risultano alquanto rare, la cui presenza nel territorio in oggetto è comunque ritenuta di rilevante interesse fitogeografico. Il sito ospita una elevata diversità faunistica comprensiva di rare specie di rapaci, nonché di una piccola colonia di Gracchi corallini.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
Raffo Rosso, Monte Cuccio e Vallone Sagana
ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
L’area del SIC ricade nell’ambito della parte occidentale dei cosiddetti “Monti di Palermo”, dove si estende complessivamente per circa 6090 ettari, interessando i comuni di Capaci, Isola delle Femmine, Torretta e Palermo. In particolare, include la dorsale orografica che si sviluppa dall’area costiera di Tommaso Natale verso l’interno, comprendendo le cime di M. Castellaccio (m 890), Cozzo di Lupo (m 788), Pizzo Vuturo (m 1006), Monte Cuccio (m 1047), Pizzo Cirina (m 867), Monte Fior dell’Occhio (m 942), Cozzo della Campana (m 911) M. Gibilmesi (m 1152), Punta Busilmeri (m 928), Monte di Mezzo (m 891) e Punta Giardinello (m 874).Dal punto di vista geologico tali rilievi risultano dalla sovrapposizione tettonica di corpi di natura prevalentemente carbonatica, riferiti a due Unità stratigraficostrutturali derivanti dalla deformazione della Piattaforma panormide. Sotto l’aspetto bioclimatico, il territorio è prevalentemente compreso fra le fasce del termomediterraneo subumido inferiore e quella del mesomediterraneo subumido inferiore, con temperature medie compresa tra 17,5 e 13 °C e precipitazioni di 600-800 mm. Il paesaggio vegetale risente notevolmente delle intense utilizzazioni del passato e dei frequenti incendi. Dominano gli aspetti di prateria ad Ampelodesma, formazione secondaria, nel cui ambito sono stati effettuati impianti forestali artificiali, attraverso l’utilizzo di conifere estranee al territorio (generi Pinus, Cupressus, ecc.), anch’essi peraltro intaccati dagli incendi; assai sporadici risultano nel complesso le aree forestali naturali.La vegetazione potenziale dellastessa area è prevalentemente da riferire alle seguenti serie:-dell’Olivastro (Oleo-Euphorbio dendroidis sigmetum), sulle cenge e le creste rocciose più aride (versante sud);- del Leccio (Rhamno-Querco ilicis sigmetum pistacietoso terebinti, Pistacio-Querco ilicis sigmetum e Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum), tutte pioniere sui substrati rocciosi calcarei, dove prediligono differenti situazioni ecologiche;-della Quercia virgiliana (Oleo-Querco virgilianae sigmetum), sui suoli profondi ed evoluti.Ai succitati sigmeti sono altresì da aggiungere varie altre microgeoserie legate a condizioni edafiche particolari, come nel caso delle pareti rocciose, delle aree detritiche, ecc.
Quality and importance
Si tratta di un’area di notevole interesse faunistico, floristico-fitocenotico e paesaggistico. Di particolare rilevanza sono le formazioni rupicole e gli aspetti di prateria. Nell’elenco riportato nella sezione 3.3, vengono citati anche alcuni interessanti elementi floristici, la cui presenza nel territorio è ritenuta di particolare interesse fitogeografico (D). Il rilievo montuoso denota un’altrettanto varia ricchezza faunistica. L’area risulta essere interessata da un rilevante flusso migratorio sia in primavera che in autunno, per cui è da considerare un sito nevralgico della rotta di migrazione che interessa la Sicilia nord-occidentale.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
Monte Iato, Kumeta, Maganoce e Pizzo Parrino
ZSC/ZPS – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
L’area, estesa per 3024,55 ettari, interessa il territorio dei comuni di S. Giuseppe Jato, S. Cipirrello, Monreale, Piana degli Albanesi, S. Cristina Gela e Marineo. Essa ricade nell’ambito della dorsale carbonatica che caratterizza la parte interna dei cosiddetti “Monti di Palermo”, localizzandosi nella parte più settentrionale del bacino del Fiume Belice, a valle del Lago di Piana degli Albanesi. La stessa dorsale è compresa tra gli abitati di S. Cipirrello e S. Giuseppe Jato (a ovest) e Marineo (a est), fra le cui cime più elevate figurano M. Jato (m 852), M. Pagnocco (m 899), Serra della Ginestra (m 1099), Cozzo della Spirda (m 905), M. Kumeta, (m 1233), M. Maganoce (m 902), M. Giuhai (m 968), M. Rossella (m 1029) e Pizzo Parrino (m 977).Dal punto di vista geolitologico il territorio fa riferimento all’Unità stratigrafico-strutturale M. Kumeta, dominata in prevalenza da marne, calcari e calcilutiti. Sotto l’aspetto bioclimatioco rientra prevalentemente nel mesomediterraneo subumido inferiore e superiore; la temperatura media è compresa tra 14 e 16 °C, mentre le precipitazioni raggiungono anche i 1000 mm (Piana degli Albanesi: 1031 mm).Il paesaggio vegetale risente notevolmente delle intense utilizzazioni del passato e dei frequenti incendi. Dominano gli aspetti di prateria ad Ampelodesma ed altri aspetti di vegetazione secondaria, nel cui ambito sono stati effettuati impianti forestali artificiali, attraverso l’utilizzo di conifere estranee al territorio (generi Pinus, Cupressus, ecc.), anch’essi peraltro intaccati dall’azione del fuoco; assai sporadici risultano i lembi forestali naturali. Il paesaggio vegetale è prevalentemente da serie del Leccio (soprattutto l’Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum), che svolgono un ruolo pioniero sui substrati rocciosi calcarei; sui suoli profondi ed evoluti, si insedia la serie della Quercia virgiliana (Oleo-Querco virgilianae sigmetum), mentre quella del Salice pedicellato (Ulmo canescentis-Salico pedicellatae sigmetum) si localizza lungo i corsi d’acqua. Ai succitati sigmeti sono altresì da aggiungere varie altre microgeoserie legate a condizioni edafiche particolari, come nel caso delle pareti rocciose, delle aree detritiche, degli ambienti umidi, ecc..
Quality and importance
Si tratta di un’area di notevole interesse faunistico e floristico-fitocenotico, con aspetti di vegetazione in parte peculiari, come nel caso delle comunità rupicole, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche e\o di rilevante interesse fitogeografico. Le specie riportate nella sezione 3.3 ed indicate con la lettera D fanno riferimento ad altre entità che in Sicilia risultano alquanto rare, la cui presenza nel territorio in oggetto è comunque ritenuta di rilevante interesse fitogeografico. Il lungo rilievo montuoso che va da monte Iato ad ovest a Pizzo Parrino ad est risulta essere un’area con varie tipologie ambientali che determinano una altrettanto varia ricchezza faunistica. Numerose le specie di rapaci stanziali o migratrici. Il lungo rilievo montuoso che va da monte Iato ad ovest a Pizzo Parrino ad est risulta essere un’area con varie tipologie ambientali che determinano una altrettanto varia ricchezza faunistica. Assai numerose sono le specie di rapaci stanziali o migratrici rappresentate nel territorio.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
Monte Matassaro, Monte Gradara e Monte Signora
ZSC/ZPS – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
Il sito, esteso per 3776,86 ettari, fa parte della dorsale di natura prevalentemente carbonatica che caratterizza la parte sud-occidentale dei cosiddetti “Monti di Palermo”. Essa ricade nel territorio dei comuni di Giardinello, Borsetto, Monreale e San Giuseppe Jato, interessando i bacini dei Fiumi Oreto, Belice e Jato, oltre a piccoli torrenti che sfociano a valle di Partinico. Fra le cime più elevate figurano M. Gradara (m 1184), Pizzo Mirabella (m 1185) e M. Signora (m 1191), cui si aggiungono quelle di M. Crocefia (m 1048), Monti della Campana (m 968), Cozzo del Tauro (m 786), Cozzo la Figu (m 960), M. Platti (m 1188), Pizzo Tre Frati (m 918), Punte di Cuti (m 1072), Cozzo Aglisotto (m 1015), Portella della Vecchia (m 1095), M. Mirto (m 1078), Pizzo Aiello (m 930), M. Dammusi (m 936) e M. della Fiera (971). Gli stessi rilievi sono prevalentemente riferiti all’Unità stratigrafico-strutturale Sagana-Belmonte Mezzano, caratterizzandosi per la prevalenza di argilliti sideritiche e silicee, calcilutiti e calcisiltiti rossastre, doloareniit, doloruditi e brecce dolomitiche, calcareniti, marne, calcari e calcilutiti, arenarie quarzose, ecc. Seguendo la classificazione bioclimatica proposta da BRULLO et al. (1996), il territorio rientra prevalentemente nel mesomediterraneo subumido inferiore e superiore; la temperatura media è compresa tra 14 e 16 °C, mentre le precipitazioni raggiungono anche i 1000 mm (Piana degli Albanesi: 1031 mm). Il paesaggio vegetale risente notevolmente delle intense utilizzazioni del passato e dei frequenti incendi. Dominano gli aspetti di prateria ad Ampelodesma ed altri aspetti di vegetazione secondaria, nel cui ambito sono stati effettuati impianti forestali artificiali, attraverso l’utilizzo di conifere estranee al territorio (generi Pinus, Cupressus, ecc.), anch’essi peraltro intaccati dall’azione del fuoco; assai sporadici risultano i lembi forestali naturali.Il paesaggio vegetale è prevalentemente da serie del Leccio (soprattutto l’Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum), che svolgono un ruolo pioniero sui substrati rocciosi calcarei; sui suoli profondi ed evoluti, si insedia la serie della Quercia virgiliana (Oleo-Querco virgilianae sigmetum), mentre quella del Salice pedicellato (Ulmo canescentis-Salico pedicellatae sigmetum) si localizza lungo i corsi d’acqua. Ai succitati sigmeti sono altresì da aggiungere varie altre microgeoserie legate a condizioni edafiche particolari, come nel caso delle pareti rocciose, delle aree detritiche, degli ambienti umidi, ecc.
Quality and importance
Oltre ad una rilevante importaza faunistica, l’area denota un notevole interesse floristico-fitocenotico, in particolare per quanto concerne le comunità rupicole, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche e/o di rilevante interesse fitogeografico. Le specie riportate nella sezione 3.3 ed indicate con la lettera D fanno riferimento ad entità che in Sicilia risultano alquanto rare, la cui presenza nel territorio in oggetto è comunque ritenuta di rilevante interesse fitogeografico.Area di particolare importanza per la presenza di ornitofauna di particolare interesse scientifico e conservazionistico. Sono segnalate per quest’area anche delle specie di insetti endemici a distribuzione localizzata.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
ALTRE AREE PROTETTE
EUAP0371 RNR Riserva naturale Bosco di Alcamo