Cerda – Corleone

Tappa 98: Cerda – Corleone

Info tappa

Data di Partenza: 

Martedì 29 settembre 2020

Comuni attraversati

Cerda, Baucina, Caccamo, Cefalà Diana, Ciminna, , Godrano, Marineo, Mezzojuso, Monreale, Sciara, Termini Imerese, Trabia, Ventimiglia di Sicilia, Villafrati, Corleone

Lunghezza percorso: km 73,6

Mappa percorsi settimanali e Sistema delle Aree protette terrestri

SIti Natura 2000

ITA020033

Monte San Calogero (Termini Imerese)

ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea

 

Other Site Characteristics

Il SIC include l’imponente rilievo di natura carbonatica che si erge a ridosso della costa centro-settentrionale della Sicilia, a sud-est di Termini Imerese, interessando anche il territorio dei comuni di Caccamo e Sciara. Dal punto di vista orografico, l’area culmina nella vetta di Monte San Calogero (m 1326), con diverse altre cime disposte a corollario, quali M. Stingi (m 799), Cozzo Gattaccio (m 838), M. Rotondo (m 919), Rocca di Mezzogiorno (m 1040), Rocca Acqua Pernice (m 1126), Cozzo Querce (m 878), M. Pignatazzo (m 1028), M. Presepio (m 957), M. S. Nicasio (m 1051), M. dell’Uomo (m 1136), ecc. Si tratta di substrati appartenenti alle Unità Imeresi, costituiti da depositi sia calcareo-marnosi che silicei, di età compresa tra il Trias superiore e l’Oligocene, i quali emergono da terreni in facies pelitico-arenacea del Flysch Numidico (Oligocene superiore-Miocene inferiore). Sotto l’aspetto bioclimatico la maggior parte del territorio è compreso tra le fasce del termomediterraneo (zona subcostiera e versanti più aridi) e del mesomediterraneo (aree più in quota), con ombrotipo subumido (precipitazioni medie di 650-850 mm); resta esclusa la zona cacuminale, tendente verso il supramediterraneo. Il paesaggio vegetale del territorio risente delle intense utilizzazioni del passato e dei frequenti incendi, per cui dominano gli aspetti di prateria ad Ampelodesma, frammisti ad altri aspetti di natura secondaria, mentre più sporadici sono gli aspetti forestali residuali. La vegetazione è prevalentemente da riferire alla serie del Leccio (soprattutto l’ Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum), la quale svolge un ruolo pioniero sui substrati rocciosi calcarei; in ambiti più circoscritti dei versanti più aridi è rappresentata anche la serie dell’Olivastro (Oleo-Euphorbio dendroidis sigmetum). Sui suoli più profondi si rilevano ambiti seriali di pertinenza dei querceti caducifogli o del Salice pedicellato (Ulmo canescentis-Salico pedicellatae sigmetum), quest’ultima legata alle sponde dei corsi d’acqua. Ai succitati sigmeti sono altresì da aggiungere varie altre microgeoserie legate a condizioni edafiche particolari, come nel caso delle pareti rocciose, delle aree detritiche, degli ambienti umidi, ecc.

Quality and importance

Si tratta di un’area di notevole interesse floristico-fitocenotico, con aspetti di vegetazione in parte peculiari, come nel caso delle comunità rupicole o delle praterie di alta quota, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche e\o di rilevante interesse fitogeografico. Le specie riportate nella sezione 3.3 ed indicate con la lettera D fanno riferimento ad altre entità che in Sicilia risultano alquanto rare, la cui presenza nel territorio in oggetto è comunque ritenuta di rilevante interesse fitogeografico. Il promontorio di Monte S.Calogero risulta essere anche un sito di grande importanza per le specie migratrici. Ospita anche rare specie di falconiformi e mammiferi.

Piano di Gestione/Misure di Conservazione

DDG N. 897/2010

Misure di Conservazione

 

ITA020043

 

Monte Rosamarina e Cozzo Famò

ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea

Other Site Characteristics

L’area del SIC ricade nell’ambito della dorsale carbonatica posta fra i cosiddetti “Monti di Trabia” e l’area di Monte S. Calogero, presso Termini Imerese. Essa si estende per circa 236 ettari, interessando il territorio dei comuni di Termini Imerese e Caccamo (provincia di Palermo). Il sito include la gola del Fiume S. Leonardo a valle della Diga Rosamarina, ivi compresi i rilievi circostanti di M. Rosamarina (m 540), Cozzo Ligneri (m 519) e Cozzo Famò (m 450). Dal punto di vista geolitologico si tratta di substrati preminentemente carbonatici del cosiddetto paleobacino “Imerese”; sotto l’aspetto bioclimatico il territorio è compreso tra le fasce del termomediterraneo e del mesomediterraneo (temperatura media: 16-13 °C), con ombrotipo subumido (precipitazioni medie superiori a 650 mm). Il paesaggio vegetale risente delle intensi sfruttamenti forestali del passato, nonchè dei frequenti incendi che attraversano territorio; domina la prateria ad Ampelodesma ed altri aspetti di vegetazione secondaria, mentre assai sporadici risultano gli aspetti forestali naturali. Tale paesaggio è prevalentemente da riferire alla serie dell’Olivastro (Oleo-Euphorbio dendroidis sigmetum) o del Leccio (Pistacio-Querco ilicis sigmetum e Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum), le quali svolgono un ruolo pioniero sui substrati rocciosi calcarei; in ambiti circoscritti è rappresentata anche la serie della Sughera (Genisto-Querco suberis sigmetum). Sui suoli più profondi si rilevano ambiti seriali della Quercia virgiliana (Oleo-Querco virgilianae sigmetum) o del Salice pedicellato (Ulmo canescentis- Salico pedicellatae sigmetum), quest’ultima legata ai margini del corso d’acqua. Ai succitati sigmeti sono altresì da aggiungere varie altre microgeoserie legate a condizioni edafiche particolari, come nel caso delle pareti rocciose e delle aree detritiche, le quali ultime sono alquanto estese alla base dei rilievi.

Quality and importance

L’area presenta un elevato interesse floristico-fitocenotico e faunistico, con aspetti di vegetazione in parte peculiari, come nel caso delle comunità rupicole, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche e\o di rilevante interesse fitogeografico. Le specie più importanti fanno riferimento ad altre entità che in Sicilia risultano alquanto rare, la cui presenza nel territorio in oggetto è comunque ritenuta di rilevante interesse fitogeografico. Il sito ospita anche rare specie di falconiformi.

Piano di Gestione/Misure di Conservazione

DDG N. 897/2010

 

ITA020039

Monte Cane, Pizzo Selva a Mare, Monte Trigna

ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea

Other Site Characteristics

Altre caratteristiche sito:L’area del SIC ricade nell’ambito della dorsale carbonatica che caratterizza la parte interna dei cosiddetti “Monti di Trabia”, ad est di Palermo. Il sito si estende per circa 4890 ettari, interessando il territorio dei comuni di Altavilla Milizia, Casteldaccia, Ventimiglia di Sicilia, Baucina, Caccamo e Trabia. Dal punto di vista orografico, si tratta di due dorsali (rispettivamente, di Monte S. Onofrio e di Monte di Cane), con andamento nord-ovest/sud-est, convergenti a sud-est; esse culminano nelle cime di M. Cicio (m 625), Pizzo Savochetto (m 873), Pizzo Finocchiaro (m 988), Pizzo Cane (m 1124), Pizzo del Leone (m 1119), Pizzo di Montalbano (m 1166), Pizzo dell’Aquila (m 952), Pizzo Trigna (m 1256), Monte cane (m 1204), Balata Mauri (m 1079), Pizzo di Cascio (m 1054), Pizzo dell’Inferno (m 1225), Pizzo Nudo (m 1175) e Pizzo Calofaro (m 1204). Fra le diverse cavità naturali, si ricordano la Grotta di Mazzamuto, la Grotta del Leone e la Grotta dei Brighi.Dal punto di vista geolitologico si tratta di substrati preminentemente carbonatici i quali rientrano nel cosiddetto paleobacino “Imerese”; si tratta di calcari e dolomie, radiolariti, tufi, basalti, calcari organogeni, quarzareniti e marne numidiche, ecc. Sotto l’aspetto bioclimatico il territorio è compreso tra le fasce del termo e mesomediterraneo (temperatura media: 16-13 °C), con ombrotipo subumido (precipitazioni medie di 650-850 mm), a parte la zona cacuminale oltre i 1100 metri, dove è rappresentata la fascia del supramediterraneo. Il paesaggio vegetale risente delle intense utilizzazioni del passato e dei frequenti incendi che attraversano territorio; domina la prateria ad Ampelodesma ed altri aspetti di vegetazione secondaria, mentre assai sporadici risultano gli aspetti forestali naturali. Lo stesso paesaggio è prevalentemente da riferire a serie dell’Olivastro (Oleo-Euphorbio dendroidis sigmetum) e del Leccio (Pistacio-Querco ilicis sigmetum e Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum), le quali svolgono un ruolo pioniero sui substrati rocciosi calcarei; in ambiti circoscritti è rappresentata anche la serie della Sughera (Genisto-Querco suberis sigmetum). Sui suoli più profondi si rilevano ambiti seriali della Quercia virgiliana (OleoQuerco virgilianae sigmetum) o del Salice pedicellato (Ulmo canescentis-Salico pedicellatae sigmetum), quest’ultima legata alle sponde dei corsi d’acqua. Ai succitati sigmeti sono altresì da aggiungere varie altre microgeoserie legate a condizioni edafiche particolari, come nel caso delle pareti rocciose, delle aree detritiche, degli ambienti umidi, ecc.

Quality and importance

Si tratta di un’area di notevole interesse floristico-fitocenotico e faunistico, con aspetti di vegetazione in parte peculiari, come nel caso delle comunità rupicole, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche e\o di rilevante interesse fitogeografico. Particolarmente interessante è la presenza di nuclei di sughereto, peraltro assai circoscritti. Le specie riportate nella sezione 3.3 ed indicate con la lettera D fanno riferimento ad altre entità che in Sicilia risultano alquanto rare, la cui presenza nel territorio in oggetto è comunque ritenuta di rilevante interesse fitogeografico.Si tratta di un sito anche ad alta diversità faunistico, comprendendo rare specie di vertebrati con esigue popolazioni.

Piano di Gestione/Misure di Conservazione

DDG N. 897/2010

Misure di Conservazione

 

ITA020007

Boschi Ficuzza e Cappelliere, Vallone Cerasa, Castagneti Mezzojuso

ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea

Other Site Characteristics

L’area del SIC si estende complessivamente per una superficie di circa 4057 ettari e interessa i territori dei comuni di Monreale, Godrano, Mezzojuso e Marineo. Si tratta di uno dei biotopi di maggiore interesse del Palermitano, peraltro già compreso all’interno della Riserva naturale Bosco di Ficuzza, Rocca Busambra Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago. Il sito include ampie estensioni boscate che si estendono a Nord di Rocca Busambra, fin sotto le pareti rocciose. Dal punto di vista geologico si tratta in prevalenza di argilliti, argille marnose e quarzareniti del Flysch Numidico dell’Oligocene-Miocene inferiore, derivanti dalla deformazione del Bacino Imerese. L’azione erosiva dell’acqua ruscellante determina la presenza di corsi d’acqua particolarmente incassati, come evidenziano gli esempi dei valloni Arcera (versante occidentale della Riserva), Agnese e Nocilla (versante orientale). Sulla base della classificazione bioclimatica secondo RIVASMARTINEZ (1994, 1996), il territorio della parte bassa rientra prevalentemente nell’ambito della fascia termomediterranea, con ombrotipo (temperatura media: 17-16 °C) subumido inferiore (piovosità media: 600-800 mm), mentre più in quota tende verso la fascia mesomediterranea (temperatura media: 16-13 °C) con ombrotipo variabile dal subumido inferiore (piovosità media: 600-800 mm), al subumido superiore (piovosità media: 800-1000 mm).Il paesaggio vegetale è prevalentemente da riferire alle seguenti serie di vegetazione (GIANGUZZI & LA MANTIA, 2004): – serie tirrenica costiero-collinare, mesofitica e neutro-basifila, su suoli bruni calcici, termo-mesomediterranea subumida della Quercia castagnara (Oleo-Querco virgilianae sigmetum); – serie tirrenica collinare, mesofitica e acidofila, su argille flyschoidi, mesomediterranea subumida inferiore della Quercia castagnara (Erico-Querco virgilianae sigmetum); – serie sicula costierosubmontana, edafo-igrofila, termo-mesomediterranea subumida del Salice pedicellato (Ulmo-Salico pedicellatae sigmetum); – serie sicula collinare-montana, basifila, su calcari, meso-supramediterranea subumida-umida del Leccio (Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum);- serie sicula collinare-submontana, acidofila, su regosuoli quarzarenitici, mesomediterranea subumida inferiore della Sughera (Genisto aristatae-Querco suberis sigmetum); – serie sicula collinaresubmontana, acidofila e ombrofila, su litosuoli quarzarenitici, mesomediterranea subumida superiore del Leccio (Teucrio siculi-Querco ilicis sigmetum); – serie sicula submontana, acidofila, su suoli sciolti quarzarenitici, mesomediterranea subumida superiore del Cerro di Gussone (Querco gussonei sigmetum); – serie sicula collinare-submontana mesofitica e acidofila, su argille flyschoidi, meso-supramediterranea subumida-umida della Quercia leptobalana (Querco leptobalani sigmetum). Alle stesse serie sono altresì da aggiungere i complessi di vegetazione relativi alla microgeoserie delle pareti rocciose calcareo-dolomitiche ed alla microgeoserie di vegetazione delle pozze d’acqua.

Quality and importance

Si tratta di una delle aree boscate di maggiore pregio naturalistico-ambientale del Palermitano, con vari aspetti di vegetazione peculiari, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche o rare. Nel territorio sono presenti anche impianti di riforestazione di particolare interesse paesaggistico, come nel caso dei castagneti di Mezzojuso e dei frassineti di Ficuzza. Nella sezione 3.3, indicate con la lettera D, sono elencate delle entità vegetali, la cui presenza nel territorio è ritenuta di rilevante interesse fitogeografico. Il bosco di Ficuzza ha un notevole valore faunistico per la presenza di una ampia zoocenosi comprendente specie rare e minacciate. In particolare, dal punto di vista entomologico, numerose sono le specie endemiche ed esclusive di questa area.

Piano di Gestione/Misure di Conservazione

DDG N. 346/2010

Misure di Conservazione

 

ITA020048

Monti Sicani, Rocca Busambra e Bosco della Ficuzza

ZPS – Regione Biogeografica Mediterranea

 

Other Site Characteristics

Altre caratteristiche sito:Il comprensorio dei Monti Sicani si sviluppa nella parte centro-occidentale della Sicilia, convenzionalmente limitato a nord dalla Rocca Busambra, a sud-est dal bacino di Caltanissetta e a sud-ovest dal Canale di Sicilia. Essa ricade nelle province di Palermo e Agrigento, interessando territori dei comuni di Monreale, Godrano, Corleone, Bisacquino, Chiusa Sclafani, Prizzi, Palazzo Adriano, Bivona, Contessa Entellina, Sciacca, Sambuca di Sicilia, S. Biagio Platani, Caltabellotta, Giuliana, Campofiorito, Marineo, Mezzojuso, Castronovo di Sicilia, S. Stefano Quisquina e Burgio. Fra le cime più elevate figurano Rocca Busambra (m 1613), Pizzo Cangialoso (m 1420), M. Barracù (m 1420), M. Triona (m 1215), M. Cardellìa (m 1266), M. Colomba (m 1197), M. Carcaci (m 1196), M. Scuro (m 1309), M. delle Rose (m 1436), M. Pernice (m 1393), Pizzo San Filippo (m 1352), Cozzo Catera (m 1192), M. Genuardo (m 1160), Pizzo Gallinaro (m 1120) ecc.La stessa area interessa prevalentemente i bacini dei fiumi Sosio (con i laghi Gammauta, Prizzi e Pian del Leone), dell’Eleuterio, della Fiumara di Vicari, del Platani (con il Lago Fanaco), del Magazzolo, del Carboj e del Belice. Il comprensorio rientra nel vasto sistema del settore siciliano facente parte della cosiddetta Catena Appennino-Maghrebide, nel cui ambito le complesse vicissitudini geologiche e le diverse sovrapposizioni tettoniche hanno qui originato una morfologia alquanto articolata e varia, caratterizzata da diverse unità stratigrafico-strutturali. Essendo l’area interessata da un fitto reticolo idrografico, laddove prevalgono i litotipi a composizione carbonatica il paesaggio si presenta alquanto accidentato, per divenire relativamente più morbido in corrispondenza dei substrati facenti riferimento al Flisch numidico o delle alluvioni recenti che prevalgono soprattutto nelle aree a morfologia pianeggiante, in particolare lungo i dei corsi d’acqua che caratterizzano i vesanti marginali. Si tratta di una successione di colline argillose e di masse calcareo-dolomitiche di età mesozoica, queste ultime distribuite in maniera irregolare, ora aggregate, ora isolate e lontane, senza pertanto definire un sistema orografico omogeneo. Il territorio interessa varie fasce bioclimatiche comprese fra il termomediterraneo secco-subumido (T= 18-16 °C; P= 500-650 mm), lungo i versanti meridionali più xerici, al supramediterraneo (T= 13-8 °C) con ombrotipo variabile dal subumido superiore (P= 800-1000 mm) all’umido inferiore (P= > 1000 mm); evidentemente, queste ultime condizioni si realizzano sui rilievi più elevati. La parte prevalente del territorio rientra nel mesomediterraneo (T= 16-13 °C) con ombrotipo variabile dal subumido inferiore (P= 600-800 mm) al superiore (P= 800-1000 mm). Il comprensorio, esteso per ettari 44.126,31, comprende le seguenti aree assoggettate a tutela, parzialmente sovrapposte fra loro: quattro Riserve naturali (Ficuzza e Rocca Busambra, M. Genuardo, M. Carcaci, Valle del Sosio), un complesso di aree demaniali e numerose aree SIC/ZPS.Il paesaggio vegetale è da riferire a diverse serie di vegetazione (GIANGUZZI & LA MANTIA, 2004), come quelle della Quercia castagnara (Oleo-Querco virgilianae sigmetum, Erico-Querco virgilianae sigmetum, Sorbo torminalis-Querco virgilianae sigmetum), del Leccio (Aceri campestris-Querco ilicis sigmetum, Teucrio siculi-Querco ilicis sigmetum¸ Ostryo-Querco ilicis sigmetum), della Sughera (Genisto aristatae-Querco suberis sigmetum), del Cerro di Gussone (Querco gussonei sigmetum), della Quercia leptobalana (Querco leptobalani sigmetum), del Salice pedicellato (Ulmo-Salico pedicellatae sigmetum), ecc. Alle stesse serie sono altresì da aggiungere i complessi di vegetazione relativi a varie microgeoserie (delle pareti rocciose calcareodolomitiche, delle aree detritiche, delle pozze d’acqua, ecc.).

Quality and importance

I Monti Sicani costituiscono una delle aree di maggiore pregio naturalistico-ambientale di tutta l’isola, anche se il disboscamento dei secoli scorsi ha consentito la sopravvivenza soltanto di una parte del manto forestale di un tempo. Tuttavia, si tratta di un comprensorio di notevole interesse floro-faunistico e fitocenotico, con vari aspetti di vegetazione peculiari, nel cui ambito è rappresentato un elevato numero di specie vegetali endemiche e\o di rilevante interesse fitogeografico, diverse delle quali esclusive. Le specie riportate nella sezione 3.3 ed indicate con la lettera D fanno riferimento ad altre entità che in Sicilia risultano alquanto rare, la cui presenza nel territorio in oggetto è comunque ritenuta di rilevante interesse fitogeografico. Nel territorio sono altresì presenti anche numerose specie animali di inestimabile importanza a livello nazionale ed europeo. Il comprensorio rappresenta, inoltre, un anello di congiunzione di grande interesse per tutta la regione, facendo da tramite tra i grandi parchi regionali della Sicilia settentrionale ed i monti del palermitano a nord, ed il sistema della costa meridionale.L’area dei Sicani fino a pochi decenni fa era considerata il territorio italiano con la maggiore densità di specie di rapaci. Oggi, essendo scomparse alcune specie, è da verificare se ancora mantiene il primato pur ospitandone ancora un buon numero. E’ ricca di specie anche la mammalofauna e l’erpetofauna. Numerose sono anche le specie di insetti endemiche presenti che alzano notevolmente il valore della biodiversità entomologica, considerando anche le numerose entità rare e minacciate.

Piano di Gestione/Misure di Conservazione

DDG N. 346/2010

Misure di Conservazione

 

ALTRE AREE PROTETTE

EUAP1144        RNR     Riserva naturale orientata Monte S.Calogero

EUAP1115        RNR     Riserva naturale orientata Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto

EUAP1153        RNR     Riserva naturale orientata Bagni di Cefala’ Diania e Chiarastella

EUAP1103        RNR     Riserva naturale orientata  Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago