Codroipo – Palmanova

Tappa 7: Codroipo – Palmanova

Si esce dal centro di Codroipo attraverso il parco delle Risorgive, già percorso il giorno precedente. Si attraversano gli abitati di Varmo e Madrisio, dove si lambisce la ZSC del Bosco di Golena del Torreano. Si scende verso Latisana e poi Precenicco, dove si lambiscono le Anse del fiume Stella. A Precenicco si oltrepassa lo Stella e si entra nella ZSC dei Boschi di Muzzana. Si prosegue su strada sterrata in direzione Carlino, lambendo il Bosco Sacile. Si prosegue in direzione Castions di Strada e si passa vicino a Bosco Boscat, poi si prosegue su strade secondarie fino in località Corgnolo, dove si costeggiano la Palude Selvote, la Palude di Gonars e la Palude di Porpetto. Si prosegue infine verso Palmanova. Lunghezza totale percorso: 82 km, con diversi tratti di strade sterrate.

Autore: FIAB Friuli Venezia Giulia

Info tappa

Data e luogo di partenza:
Mercoledì 06/06/2018 – Codroipo
Comuni attraversati:
Codroipo, Varmo, Ronchis, (San Michele al Tagliamento), Latisana, Precenicco, Palazzolo dello Stella, Muzzana del Turgnano, Carlino, San Giorgio di Nogaro, Porpetto, Castions di Strada, Gonars, Torviscosa, Bagnaria Arsa, Palmanova
Lunghezza percorso: 82 km
Differenza altimetrica: 47 m
Ascesa: 294 m
Discesa: 310 m

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Profilo altimetrico (-4 m a 43 m)

Mappa percorsi settimanali e Sistema delle Aree protette terrestri

Siti natura 2000

Bosco di Golena del Torreano

Bosco di Golena del Torreano

CODICE: IT3320030 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:                                                    

Il sito è rappresentato da un tratto alveale e di golena esemplificativo di tipi vegetazionali dei corsi d’acqua a regime torrentizio della bassa pianura friulana fra i pochi rimasti in regione. Nell’area Triturus carnifex e Rana latastei sono molto rarefatti. Nelle acque correnti del sito sono presenti Barbus plebejus, Chondrostoma genei e Cobitis tenia.
Misure di conservazione: DGR n. 1964 del 21/10/2016

Risorgive dello Stella

Risorgive dello Stella

CODICE:  IT3320026 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Il sito rappresenta il più ampio complesso di vegetazione umida di acqua dolce e paludi della regione. Le estensioni dei cladieti e di torbiere basse alcalini sono notevoli. Vi sono localizzate alcune delle rarissime stazioni di stenoendemiti quali Armeria helodes, Centaurea forojulensis ed Erucastrum palustre. Sono presenti anche alcuni lembi di boschi microtermi planiziali e di boschi igrofili (Alno-Ulmion). Si segnala la presenza di uccelli acquatici in generale in aree meritevoli di maggiore tutela e di ripristino. Si segnala la nidificazione in loco di Circus pygargus; importante zona di svernamento di Circus cyaneus. Zootoca vivipara ssp. carniolica è qui citata in quanto popolazione relitta, mentre le popolazioni di Vipera aspis ssp. francisciredi sono considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Nella zona sono frequenti Emys orbicularis, Rana latastei, Triturus carnifex, Hyla intermedia, Bombina variegata, Mustela putorius, Neomys anomalus e Arvicola terrestris italicus. Meles meles è presente con sporadici esemplari forse provenienti dal fiume Tagliamento. Le ultime catture documentate di Lutra lutra risalgono agli anni sessanta. Nell’area sono state segnalate importanti nursery di Myotis daubentonii, Myotis emarginatus, Myotis nattereri, ecc., che utilizzano sicuramente il corso dello Stella sia per gli spostamenti tra un sito di roost e un altro, sia come corridoio di foraggiamento. Nella zona è stato segnalato anche Pipistrellus kuhlii. La distribuzione della fauna ittica è condizionata sia dalla grande quantità di acqua e dalla bassa velocità della corrente, sia dalla bassa temperatura e dagli alti contenuti di ossigeno. In questa zona convivono quindi forme di acque lente quali Rutilus erythrophtalmus, Scardinius erythrophtalmus, Esox lucius e forme reofile quali Salmo [trutta] trutta, Barbus plebejus, Thymallus thymallus, Cottus gobio, Phoxinus phoxinus, Leuciscus souffia, Cobitis taenia. Quasi scomparsa è Salmo [trutta] marmoratus. Importante la presenza di alcuni endemiti padani: Lethenteron zanandreai, Sabanejewia larvata, Padogobius martensii, Knipowitschia punctatissima. E’ presente il crostaceo decapode Austropotamobius pallipes. Fra gli insetti merita segnalare la presenza di Lucanus cervus, Coenonympha oedippus ed Arytrura musculus che qui ha la sua unica stazione italiana conosciuta. E’ stata accertata la presenza di Vertigo angustior, Helix pomatia e Segmentina nitida, in particolare nelle torbiere di Virco, Flambro e Zarnicco.
Misure di conservazione: DPReg 234/2016

Anse del Fiume Stella

Anse del Fiume Stella

CODICE: IT3320036 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Questo sito include uno degli ultimi esempi di vegetazione riparia naturale di un fiume di risorgiva della pianura padana orientale. Le sponde fluviali presentano popolazioni consistenti di Senecio paludosus. L ‘area è suscettibile di ripristino con buona presenza di ardeidi ed è importante zona di alimentazione per anatidi svernanti o nidificanti nella vicina laguna di Marano. Le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono qui considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Nella zona sono frequenti Rana latastei, Emys orbicularis, Arvicola terrestris italicus; più rarefatti Neomys anomalus e Mustela putorius. In questo tratto del fiume Stella il popolamento ittico ha una forte componente ciprinicola; presenze interessanti sono quelle di Cobitis tenia, Barbus plebejus e Chondrostoma genei, oltre che, tra gli invertebrati, di Austropotamobius pallipes.
Misure di conservazione: DGR n. 1964 del 21/10/2016

Boschi di Muzzana

Boschi di Muzzana

CODICE: IT3320034 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Il sito include uno degli ultimi lembi, fra quelli di maggiori dimensioni, di bosco della pianura friulano-veneta. Esso è costituito prevalentemente da carpino bianco, farnia, frassino ossifillo e, in misura minore dall’acero campestre. Tale bosco corrisponde all’Asparago tenuifolii-Quercetum roboris. Questi boschi si distinguono fitogeograficamente da quelli della rimanente pianura padana per una maggior presenza dell’elemento illirico-balcanico. Il sito è ornitologicamente di notevole interesse non solo a livello regionale per la presenza di diverse specie, in modo particolare rapaci, non necessariamente di rilevanza comunitaria, nidificanti in ambiente boschivo nella bassa pianura coltivata in prossimità della laguna. Nella zona è relativamente frequente la puzzola Mustela putorius, che qui coabita con la faina Martes foina e con una rada popolazione di tasso Meles meles. Le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono qui considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Nel bosco sono molto frequenti Rana latastei, Bombina variegata, Triturus carnifex, Emys orbicularis, Arvicola terrestris italicus, Muscardinus avellanarius, Neomys anomalus e Mustela putorius. Nel Bosco Baredi-Selva di Arvonchi è stato recentemente osservato Pelobates fuscus insubricus, entità di interesse comunitario prioritario. Il Bosco Baredi-Selva di Arvonchi è la Terra typica del piccolo toporagno della Selva di Arvonchi. Muscardinus avellanarius nei Boschi è piuttosto frequente, come abbastanza frequente è Lucanus cervus. Nei canali e nelle rogge che fiancheggiano le aree boscate sono segnalati Cobitis taenia, Leuciscus souffia e Barbus plebejus. La presenza nel sito di Helix pomatia è confermata. Merita segnalare il recente rinvenimento nel sito di Gasterocercus depressirostris, un Coleottero Curculionide saproxilico particolarmente raro.
Misure di conservazione: Piano di gestione adottato

Bosco Sacile

Bosco Sacile

CODICE: IT3320035 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Il sito include uno degli ultimi lembi, fra quelli di maggiori dimensioni, di bosco della pianura friulano-veneta. Esso è costituito prevalentemente da carpino bianco, farnia, frassino ossifillo e, in misura minore, dall’acero campestre. Tale bosco corrisponde all’Asparago tenuifolii-Quercetum roboris. Questi boschi si distinguono fitogeograficamente da quelli della rimanente pianura padana per una maggior presenza dell’elemento illirico-balcanico. Il sito è ornitologicamente rilevante per la presenza di diverse specie, in particolare rapaci, non necessariamente di importanza comunitaria, nidificanti in ambiente boschivo nella bassa pianura coltivata in prossimità della laguna. Le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono qui considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Nel bosco sono molto frequenti Rana latastei ed Emys orbicularis; Mustela putorius è meno comune rispetto altrove. Merita segnalare il recente rinvenimento nel sito di Gasterocercus depressirostris, un Coleottero Curculionide saproxilico particolarmente raro.
Misure di conservazione: DGR n. 1964 del 21/10/2016

Bosco Boscat

Bosco Boscat

CODICE: IT3320033 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Il sito include uno degli ultimi lembi di bosco della pianura friulano veneta, che si distingue fitogeograficamente da quelli della rimanente pianura padana per una maggiore presenza dell’elemento illirico-balcanico. Sotto il profilo ornitologico il sito è di notevole interesse non solo a livello regionale per la presenza di diverse specie, in modo particolare rapaci, non necessariamente di rilevanza comunitaria, nidificanti in ambiente boschivo nella bassa pianura coltivata in prossimità della laguna. Le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono qui considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. La fauna terricola a vertebrati è molto simile a quella degli altri boschi planiziali friulani dei Comuni di Muzzana e Carlino. Sul lato Ovest del Bosco Boscat sono però presenti grossi bacini lacustri artificiali ricchi di pesce che favoriscono la locale presenza di specie idrofile ed ittiofaghe (Emys orbicularis, Natrix tessellata). Nel bosco sono molto frequenti Rana latastei, Emys orbicularis, Arvicola terrestris italicus, Neomys anomalus e Mustela putorius, mentre sono segnalati Lucanus cervus, Austropotamobius pallipes, Lycaena dispar e Coenonympha oedippus. Merita segnalare il recente rinvenimento nel sito di Gasterocercus depressirostris, un Coleottero Curculionide saproxilico particolarmente raro.
Misure di conservazione: DGR n. 1964 del 21/10/2016

Palude Selvote

Palude Selvote

CODICE: IT3320028 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Il sito costituisce uno degli ultimi lembi di torbiera bassa alcalina in cui sopravvivono endemismi e specie microterme, fra le quali importanti popolazioni di Armeria helodes ed Erucastrum palustre. Nel sito sono presenti anche praterie igrofile a molinia e boschi d’umidità a salice bianco e pioppo nero. Il sito conserva interessanti esempi di prati chiusi (“pays a bochage”). E ‘ un importante sito di rifugio e riproduzione, all ‘interno di vaste bonifiche, di Circus pygargus e di svernamento di Circus cyaneus. La fauna di questi habitat umidi inframmezzati a coltivi non è ancora ben conosciuta, ma spicca per la presenza di varie specie di pregio (Bombina variegata, Triturus carnifex, Rana latastei) e per la presenza di cospicue popolazioni di Zootoca vivipara carniolica, mentre le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Fra gli insetti è possibile ricordare la presenza di Maculinea teleius e Coenonympha oedippus. Mustela putorius e Neomys anomalus sono abbastanza rarefatti. Le acque della zona comprendono un popolamento ittico piuttosto variegato, costituito fra le altre specie, da Cobitis taenia e Cottus gobio. È presente Austropotamobius pallipes.
Misure di conservazione: DPReg. n. 0103/Pres. Del 15/05/2013

Palude di Gonars

Paludi di Gonars

CODICE: IT3320031 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Si tratta di un sito che conserva ancora resti del paesaggio di risorgiva, in un contesto dominato da attività agricole intensive e da ittiocoltura. Sono presenti numerose specie vegetali endemiche e rare fra le quali Erucastrum palustre ed Euphrasia marchesettii. E ‘ anche un importante sito di rifugio per diverse specie di uccelli, di riproduzione per Circus pygargus e di svernamento per Circus cyaneus. Nell’area sono presenti Emys orbicularis, Rana latastei, Bombina variegata e Triturus carnifex. Zootoca vivipara ssp. carniolica è qui citata in quanto popolazione relitta e particolarmente abbondante, mentre le popolazioni di Vipera aspis ssp. francisciredi sono considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Fra gli invertebrati è il caso di citare Callimorpha quadripunctaria e Austropotamobius pallipes. Nei dintorni è stato segnalato anche Morimus funereus. Le acque correnti ospitano Cottus gobio, Leuciscus souffia e Cobitis taenia. E ‘ stata accertata anche la presenza di Vertigo angustior e Helix pomatia.
Misure di conservazione: DPReg. n. 0103/Pres. Del 15/05/2013

Paludi di Porpetto

Paludi di Porpetto

CODICE: IT3320032 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Il sito è importante dal punto di vista floristico per la presenza delle specie tipiche degli ambienti palustri e di torbiera. Interessanti sono alcuneampie olle di risorgiva con Nymphaea alba e Potamogeton natans. Importante sito di rifugio per diverse specie di uccelli. Si segnala in modo particolare la presenza di tre specie del genere Circus, due delle quali nidificanti. Zootoca vivipara ssp. carniolica è qui citata in quanto popolazione relitta, mentre le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Nella zona è anche decisamente frequente Arvicola terrestris italicus. Nelle acque della zona vivono discrete popolazioni di Austropotamobius pallipes, Cobitis taenia, Knipowitschia punctatissima e Sabanejewia larvata. Nell’area sono presenti Emys orbicularis, Rana latastei, Bombina variegata, Triturus carnifex. Da notare la presenza nell’area, tra gli invertebrati, di Vertigo angustior, Maculinea telejus, lepidottero particolarmente raro e minacciato, e Euplagia quadripunctaria.
Misure di conservazione: DGR n. 1964 del 21/10/2016

Laguna di Marano e Grado

Laguna di Marano e Grado

CODICE: IT3320037 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

La laguna di Grado e Marano rappresenta uno dei maggiori sistemi lagunari d’Italia contenente habitat spesso in pericolo di estinzione e specie endemiche dell’Adriatico settentrionale (quali le ampie popolazione della specie prioritaria Salicornia veneta). Sono ben rappresentati le numerose cenosi tipiche della serie alina che includono i cespuglieti alofili, i limonieti e le più evolute praterie a Juncus maritimus. Gli habitat della serie psammofila si concentrano sulla porzione esterna delle isole perilagunari e in alcuni casi sono interessanti per l ‘ancora attiva dinamica dei sedimenti che porta anche alla formazione di nuove spiagge. In alcune delle isole sono oggi ancora presenti ben conservate depressioni umide interdunali. La laguna rappresenta un ‘area avifaunistica di grande estensione che nel suo complesso riveste primario valore internazionale comprendendo al suo interno la zona Ramsar delle Foci dello Stella (1.400 ha). Al riguardo, la consistenza delle popolazioni svernanti di Anas penelope, Calidris alpina, Casmerodius albus rappresenta un elemento di interesse internazionale: per tali specie la laguna infatti ospita più dell ‘1% dell ‘intera popolazione europea. A livello nazionale, la laguna di Grado e Marano è uno dei siti più rilevanti dell’Adriatico e d’Italia per la sosta e lo svernamento degli uccelli acquatici (sino a 100.000-150.000 uccelli acquatici censiti). Molteplici sono le specie la cui consistenza delle popolazioni svernanti rappresenta un elemento di interesse nazionale (1% della popolazione italiana): fra le più rappresentative si rilevano Egretta garzetta, Bucephala clangula, Pluvialis squatarola, Numenius arquata, Larus melanocephalus, Circus aeruginosus. Assieme a Valle Cavanata, Foci dell ‘Isonzo e Foci del Timavo rappresenta l ‘unità ecologica costiero-lagunare più settentrionale del mare Mediterraneo: complessivamente, sono state segnalate più di 300 specie di uccelli, un terzo delle quali nidificanti. Nella laguna fanno frequente ma irregolare comparsa diverse specie di cetacei (Tursiops truncatus, Stenella coeruleoalba e Grampus griseus), che, assieme a Caretta caretta, frequentano queste zone unicamente per motivi trofici. Recentemente è stata documentata la presenza di tursiopi con piccoli in Laguna di Grado (Velme del Golameto). Appare del resto improbabile che le nascite di questa specie avvengano all ‘interno della Laguna, derivando piuttosto da attività riproduttive che si verificano in altre zone dell ‘alto Adriatico, dove attualmente vive una popolazione indipendente di tursiopi di un centinaio di esemplari. La presenza di Megaptera novaeangliae è stata recentemente segnalata poco al largo di Grado ma si tratta di una presenza eccezionale che non riguarda la Laguna vera e propria. La migrazione genetica porta invece a transitare in Laguna Alosa fallax e l’ormai rarissimo Acipenser naccarii. È sito d’elezione per alcune specie ittiche eurialine quali Aphanius fasciatus, Knipowitschia panizzae e Pomatoschistus canestrinii. Nella laguna è stata recentemente scoperta una popolazione di Zootoca vivipara carniolica che vive in habitat soggetti ad allagamento nel corso delle sizigiali. Allo stato attuale delle conoscenze è l ‘unica situazione simile nota per la specie. Le popolazioni di Vipera aspis ssp. francisciredi sono qui considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Lungo la linea di costa vivono le più notevoli popolazioni regionali di Podarcis sicula. In queste zone Neomys anomalus è stato raccolto anche in ambiente di barena lagunare, così come Zootoca vivipara ssp. carniolica. Nel primo decennio del 2000 è stata accertata la presenza nel sito di Vertigo angustior e di Helix pomatia.
Misure di conservazione: DGR n. 1964 del 21/10/2016