Elementi del paesaggio e aspetti naturalistici

Elementi del paesaggio

Il percorso parte dal comune di Manfredonia, in un’area pianeggiante interessata dalla presenza delle zone umide della Capitanata. Dopo aver costeggiato il lago Salso si arriva all’abitato di Manfredonia, la cosiddetta porta del Gargano, e si percorre il tavolato carbonatico omonimo. Si tratta di un’area piatta rocciosa, delimitata da scarpate caratterizzate dalla presenza di profonde incisioni denominate “valloni” e fortemente condizionata da fenomeni di tipo carsico.

Si sale in quota in direzione nord-ovest per circa 12 km e ci si sposta, poi, a nord-est attraversando la Valle di Carbonara, così denominata per la presenza di fornaci di carbonaie, e si arriva alle pendici del Monte Sacro toccando quote di circa 750 m m.l.m.

Il percorso continua lungo la strada provinciale 52b e attraversando la Foresta Umbra, esteso bosco di Faggio (Fagus sylvatica) che per particolarissime condizioni climatiche giunge ad altitudini minime rispetto ad analoghe formazioni in Italia e che per questo viene descritta come “foresta depressa”, giunge a toccare le colline carbonatiche coltivate ad ulivi del promontorio del Gargano e ad arrivare al mare nei pressi dell’abitato di Vieste.

Ci si lascia Vieste alle spalle risalendo la costa fino al Lido del Sole, al confine tra Ischitella e Rodi Garaganico.

Questa parte di itinerario si snoda attraverso un tratto di costa caratterizzata da una serie continua di promontori frastagliati che l’erosione marina ha modellato, creando grotte marine, cavità, faraglioni e archi naturali. I promontori  si alternano a baie con spiagge localizzate nel tratto terminale di piccole piane alluvionali variamente estese, afferenti a torrenti e valloni discendenti dai rilievi circostanti. Si tratta, per lo più, di lingue sabbiose strette, spesso limitate a monte da falesie ripide ed elevate.

Dal Lido del Sole si costeggia il lago di Varano e subito dopo quello di Lesina, un biotopo di particolare pregio naturalistico e faunistico, in quanto comprende un ambiente umido particolarmente adatto alla sosta ed al rifugio di numerosi uccelli migratori. Dalla cittadina di Lesina si arriva a Lucera attraversando la parte più settentrionale della piana del Fortore e incontrando un paesaggio tipicamente agricolo caratterizzato dalla presenza di seminativi alternati a colture di tipo arboreo. Da Lucera si arriva a Margherita di Savoia attraversando il Tavoliere delle Puglie, tipico esempio di pianura aperta, estesa, non incastonata all’interno di una valle. La monotonia del paesaggio agricolo si interrompe nei pressi del Bosco dell’Incoronata, fitto bosco di pioppo bianco, olmo e frassino ubicato lungo il corso del torrente Cervaro, ultimo rappresentante degli ambienti che un tempo ricoprivano il Tavoliere.

Arrivati a Margherita di Savoia è doveroso nominarne la salina, la più importante ed estesa salina di origine marina italiana. Essa gode di diversi vincoli di salvaguardia, il primo è quello di Riserva naturale di popolamento animale (D.M. del 10.10.1977), il secondo è quello di Zona umida di valore internazionale (D.M. del 30.05.1979), per effetto della Convenzione di Ramsar (Iran) del 02.02.1971. Le Saline sono anche Aree IBA (Important Birds Areas), perché costituiscono uno scalo di sopravvivenza per molte specie di uccelli, come il caratteristico Fenicottero Rosa.

 

Aspetti naturalistici

L’ambito del Gargano può essere considerato un’isola biologica separata dal resto della penisola italiana sia geograficamente, sia ecologicamente. Questo isolamento ha consentito il mantenimento di condizioni ambientali diversificate e ha determinando la sopravvivenza di specie, vegetali e animali, rare nel resto della Puglia.

Nel complesso, in tutta l’area interessata dalla prima settimana di escursione, è rinvenibile una elevata diversità di ambienti e di nicchie ecologiche. Tale diversificazione è favorita dalle differenze climatiche e morfologiche del promontorio che vede il lato esposto a nord più umido e meno accidentato del versante meridionale che è, invece, molto più secco e accidentato.

Il versante meridionale del Gargano è caratterizzato dalla presenza di profonde incisioni della scarpata rocciosa in cui è possibile osservare una rara flora rupestre trans adriatica di tipo relittuale e un’estesa steppa determinata dall’elevata aridità estiva.

Il versante orientale, per la mitezza del clima invernale, ospita una flora e una vegetazione caratterizzata dalle pinete termofile litoranee a Pino d’Aleppo e dai boschi di Leccio. In progressione altimetrica si passa verso l’interno ai boschi che si sviluppano in ambienti con temperature medio-tiedipe (mesofili) Cerro e Roverella e varie latifoglie che necessitano della luce diretta del sole (eliofile).

Il versante settentrionale ospita, oltre ai boschi mesofili appena nominati, anche boschi di Faggio (Fagus sylvatica) che per particolarissime condizioni climatiche specifiche giungono ad altitudini minime rispetto ad analoghe formazioni in Italia. La famosa “Foresta Umbra”, il cuore verde del Gargano, ne è l’esempio più noto. Oltre 15 mila ettari di boschi che nella parte più interna del promontorio occupano rilievi che raggiungono gli 800 metri e le cui propaggini si spingono fino in prossimità del mare. Questo eccezionale patrimonio forestale è in realtà composto da diversi boschi, tra cui i più noti sono il bosco di Ischitella, il bosco di Manatecco, il bosco della Ginestra, il bosco Sfilzi, Umbra, la faggeta di Rozzo Alto, Umereta delle Ripe, il bosco di Iacotenente, ciascuno dotato di peculiari caratteristiche.

Le aree umide presenti nell’ambito Gargano occupano ben il 6% circa della superficie e sono rappresentate per la quasi totalità dalle due lagune costiere di Lesina e Varano. In queste aree sono presenti importanti habitat salmastri caratterizzati dalla presenza dell’”asparago di mare” (Salicornia Europea), di steppe salate, di perticaie alofile e di pascoli inondati mediterranei. La duna di Lesina è oggi considerata la più lunga e meglio conservata duna costiera italiana.

La quasi totale assenza di idrologia superficiale dovuta alle caratteristiche carsiche tipiche dell’area ha determinato una scarsa presenza di zone umide al di fuori delle due lagune costiere sebbene siano attualmente rinvenibili piccole aree sopravvissute alla bonifica e alla urbanizzazione, tra cui la più significativa è rappresentata dalla Palude di Sfinale presente sulla costa tra Peschici e Vieste.

È importante, ancora, menzionare le interessantissime manifestazioni carsiche che caratterizzano l’altopiano. Tra le più importanti ricordiamo gli inghiottitoi, le doline, i campi carreggiati, le grotte, gli ipogei, gli anfratti, le valli cieche e le polje (bacini chiusi di notevoli dimensioni, con fondo pianeggiante, tipici delle regioni carsiche). La varietà dei fenomeni carsici e delle forme create dagli agenti atmosferici rendono il paesaggio garganico tra i più interessanti e vari della regione. La dolina Pozzatina, in agro di San Nicandro Garganico, rappresenta una delle più vistose manifestazioni del carsismo di superficie sul promontorio del Gargano ed è la più grande dolina d’Italia e la seconda in Europa.

Altro aspetto interessantissimo è, infine legato alla ricchezza di orchidee. Con ben 86 specie segnalate l’intero promontorio ospita la quasi totalità delle specie note in Puglia (91) ed è più ricco di intere regioni come la Toscana (84 specie) o l’Emilia Romagna (82 specie). Questi numeri da soli bastano a far comprendere l’enorme interesse che il Gargano suscita sia negli appassionati e che negli specialisti, che ad ogni primavera si riversano nei diversi ambienti del promontorio alla ricerca di specie rare o non ancora segnalate.

Questa enorme eterogeneità ambientale, la presenza di diversi habitat comunitari e prioritari ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE e la presenza di specie floristiche e faunistiche di interesse conservazionistico, hanno portato alla individuazione di diverse aree assoggettate a conservazione. Il 75% circa della superficie è, pertanto protetta e si compone del Parco Nazionale del Gargano, di sette Riserve Naturali Statali, di quattordici Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e di tre Zone di Protezione Speciale (ZPS).