Elementi del paesaggio e aspetti naturalistici

Paesaggio

Il percorso della seconda settimana parte da Caltanissetta, rientrante nell’area delle colline della Sicilia centro meridionale, già toccata nella settimana precedente di tour (vedi pagina relativa per la descrizione).

La prima tappa da Caltanissetta fa una deviazione verso nord-est fino ad Enna, poi scende verso Gela, destinazione finale di questa giornata. La prima parte tra Caltanissetta e Enna si svolge nella valle dell’Imera, fiume che nasce dalle Madonie e attraversa tutto l’altopiano centrale con un corso tortuoso, incassato in profonde gole. La valle è caratterizzata da ambiente steppico, pareti rocciose, calanchi e presenza abbondante di acqua. Le colture del mandorlo, dell’olivo, del pistacchio e del seminativo ricoprono i versanti della valle mentre la vegetazione steppica si è sviluppata nelle zone a forte pendenza. Lo sfruttamento agrario e il pascolo hanno innescato fenomeni di degrado quali l’erosione, il dissesto idrogeologico e l’impoverimento del suolo. Il paesaggio vegetale naturale, già ridotto a poche aree, è stato anche profondamente alterato dai rimboschimenti che hanno introdotto essenze non autoctone (soprattutto eucalipto e pino). La tappa termina a Gela, rientrante in un altro ambito paesaggistico, quello della pianura costiera presente tra Licata e Gela. Questa pianura è la più estesa piana alluvionale della Sicilia meridionale, e ne costituisce anche la più ampia zona irrigua grazie allo sbarramento del Disueri, che ha permesso lo sviluppo dell’agricoltura intensiva. Il paesaggio dei seminativi irrigui della pianura è in evidente contrasto con il paesaggio tipicamente cerealicolo delle colline di Butera e Mazzarino immediatamente sovrastanti. Il paesaggio costiero, caratterizzato dalle famose dune chiamate “macconi”, è stato fortemente modificato dall’erosione marina e dagli impianti di serra che hanno distrutto la vegetazione originaria.

La seconda (Gela – Ragusa), terza (Ragusa – Porto Palo di Capo Passero) e quarta tappa (Porto Palo di Capo Passero – Siracusa) ricadono pienamente nell’ambito paesaggistico dell’area dei rilievi del tavolato Ibleo, caratterizzato da un patrimonio storico ed ambientale di elevato valore: aree costiere che ancora conservano tracce del sistema dunale; foci e ambienti fluviali (Irminio, Ippari); le caratteristiche “cave” (profonde incisioni caratterizzate da pareti rocciose ripide e quasi prive di vegetazione e da fondivalle ricchi di vegetazione lungo i corsi d’acqua dove si trovano aree coltivate disposte su terrazzi artificiali); altopiani; numerose ed importanti emergenze archeologiche. Il paesaggio degli alti Iblei, dominato dalla sommità larga e piatta del Monte Lauro, si differenzia in modo netto dai ripiani circostanti per il prevalere dei tufi e dei basalti intercalati e sovrapposti ai calcari, che conferiscono al rilievo lineamenti bruschi ed accidentati, per le incisioni dell’alto corso dei fiumi che a raggiera scendono a valle e per il paesaggio cerealicolo-pastorale caratterizzato dalla “mandra” (ricovero per pastori generalmente collocato a contatto con il bosco costituito al un recinto in pietra, il ricovero per il pastore e una galleria per la conservazione dei prodotti caseari). La vegetazione naturale è costituita da boschi di latifoglie e conifere. L’estesa piattaforma pianeggiante degli altopiani calcarei, che forma attorno agli alti Iblei una corona continua, degrada verso l’esterno con ampie balconate, limitate da gradini più o meno evidenti, che separano gli Iblei dalla fascia costiera e dalle piane di Vittoria e di Pachino. Di notevole valore e particolarità è il paesaggio agrario: un fitto reticolo di muretti a secco che identificano il territorio; seminativi e colture arboree costituite da olivo, mandorlo e carrubo che connotano fortemente gli altipiani di Ragusa e Modica; il sistema delle masserie, che ha qui un’espressione tipica. Nella provincia di Ragusa invece gli estesi impianti di serre hanno modificato il paesaggio agrario tradizionale, così come gli impianti industriali di Augusta e Siracusa hanno profondamente modificato il paesaggio e l’ambiente. Sul versante africano il litorale è in prevalenza sabbioso e per brevi tratti roccioso, e si possono ancora ritrovare residui del sistema dunale e di vegetazione mediterranea. Sul versante ionico da Capo Passero a Siracusa si susseguono paesaggi costieri di notevole fascino: larghe spiagge sabbiose si alternano a speroni calcarei fortemente erosi.

L’ultima tappa si svolge a Catania, città posta sulle basse pendici del versante meridionale dell’Etna, che si colloca al centro delle vie di comunicazione che provengono dallo Stretto e dalla Sicilia interna, una posizione che ne ha fatto il principale polo di attrazione della Sicilia orientale. L’intenso processo insediativo ha portato alla formazione di una vasta area metropolitana che comprende la zona costiera e collinare più densamente popolata e urbanizzata, da Paternò ad ovest ad Acireale a nord.