FAGGETE A TASSO E AGRIFOGLIO DEL MONTE TERMINILLO
Questa tipologia forestale è presente in diversi siti attraversati dal percorso ciclistico, tra cui la ZPS IT6020005 Monti Reatini e la ZSC IT6020007 Gruppo del Monte Terminillo. Essa ha un notevole rilievo in ambito di conservazione anche perché è tutelata dalla direttiva 92/43/CEE Habitat ed è riferibile all’habitat di interesse comunitario prioritario 9210* (Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex).
La si riscontra alle quote più basse del bosco di faggio, entro una fascia altitudinale compresa fra 800 e 1.600 m s.l.m., ed è più strutturata rispetto alle faggete di alta quota: in essa si riconosce uno strato dominato a tasso e agrifoglio e uno strato erbaceo molto ricco costituito da numerose specie nemorali, quali l’erba laurella, la fusaria maggiore, l’euforbia delle faggete, la melica comune, la cinquefoglia fragola secca, l’erba fragolina, il caglio odoroso, l’erba trinità, l’anemone dell’Appennino e la bugola. Il tasso e l’agrifoglio sono gli ultimi rappresentanti (relitti) di un paesaggio vegetale di tipo subtropicale diffuso nelle ultime fasi del Terziario; questo era dominato da specie sempreverdi di ambiente temperato (laurifille). Progressivamente scomparso in seguito alle crisi glaciali quaternarie, i resti di questo paesaggio sono conservati all’interno della vegetazione forestale diffusasi dall’ultimo periodo postglaciale ad oggi lungo i monti dell’Europa meridionale.
Dal punto di vista della fitosociologia la presenza dell’agrifoglio consente di attribuire queste faggete all’associazione Aquifolio–Fagetum che riunisce e descrive le faggete comprese tra 800-1.000 m s.l.m., dall’Appennino centrale fino alla Sicilia. I Monti Reatini rappresentano quindi una delle propaggini più avanzate verso nord dell’areale di distribuzione di questo tipo di faggeta.
In generale, la faggeta è articolata secondo una continua alternanza di tipi strutturali di estensione variabile, a costituire un mosaico irregolare; questi tipi occupano superfici molto differenti, da un minimo di 0,10-0,30 ha, fino ad un massimo di circa 5-7 ha. Le fustaie di faggio di età diverse con struttura complessa e con densità irregolare sono quelle che consentono maggiormente la permanenza e la conservazione del tasso e dell’agrifoglio.
Come già sopra evidenziato, la presenza di tasso e agrifoglio ha nel complesso un carattere relittuale, in cui si hanno individui sporadici e isolati, di scarso o moderato sviluppo, relegati nel piano dominato e a portamento prevalentemente arbustivo. In tempi relativamente recenti il tasso doveva essere molto più diffuso rispetto alla situazione attuale: ciò si deduce dal rinvenimento di numerose ceppaie, del diametro di 40-50 cm, che indicano come negli ultimi interventi di taglio del bosco non siano stati risparmiati nemmeno i grossi individui di tasso.
L’importanza di questa formazione sul Terminillo assume una rilevanza ancora superiore se si pensa che attualmente in Europa la faggeta a tasso e agrifoglio si presenta poco diffusa e prevalentemente disturbata dall’azione dell’uomo: questo è dovuto soprattutto al regime d’uso a cui tale foresta è stata sottoposta nel corso dei secoli (pascolamento e utilizzazione del materiale legnoso e della corteccia del tasso). Sui Monti Reatini un fattore decisivo è stato il pascolo ovino e bovino, che ha determinato sia la frammentazione delle faggete sia la rarefazione delle popolazioni di tasso e agrifoglio, riducendo significativamente l’area di diffusione potenziale locale di tali associazioni a favore del bosco puro di faggio (impoverito).
Bibliografia
AA.VV. (2007), Piano di gestione del sito Natura 2000 Bosco Vallonina (SIC IT6020009). Documento di sintesi, a cura di ARP (Agenzia Regionale Parchi), Roma.
AA.VV. (2012), La biodiversità del Terminillo. Alla scoperta della vegetazione, della fauna e degli habitat dei Monti Reatini, a cura di G: Cammerini, Regione Lazio, Amministrazione provinciale di Rieti.