GOLE DEL FIUME ALCANTARA

Gole del Fiume Alcantara

Comuni:  Motta Camastra, Moio Alcantara, Castiglione di Sicilia, Francavilla di Sicilia

Interesse scientifico

Con D.M 07/12/2017 il SIC ITA030036 Riserva Naturale del Fiume Alcantara è stato designato cpme Zona Speciale di Conservazione.

Il bacino del Fiume Alcantara, inoltre, rientra tra i bacini dichiarati montani con R.D. n° 1423 del 7/06/1937 ericade nelle seguenti aree protette:

Parco fluviale dell’Alcantara la cui istituzioneoltre ad avere scopi scientifici, mira alla conservazione, salvaguardia e gestione sostenibile del territorioIl Parco, istituito con L.R. n° 6 del 3.05.2001 e il cui Piano di Gestione è stato approvato con D.D.G n. 277 del 29/03/2017,interessa i territori comunali di Randazzo, Santa Domenica Vittoria, Roccella Valdemone, Mojo Alcantara, Malvagna, Montalbano Elicona, Francavilla Di Sicilia, Motta Calastra, Graniti, Mongiuffi Melia, Gaggi, Taormina, Giardini Naxos, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, abbracciando sia la provincia di Catania che quella di Messina;

  • Riserva Naturale orientata Bosco di Malabotta istituita con D.A n. 477/44 del 25/07/1997;
  • Parco dell’Etna, istituito con DPRS 37 17/03/1987.

I geositi

Introduzione

Il Fiume Alcantara nasce sui Monti Nebrodi ed il suo bacino idrografico è localizzato nella porzione centro-settentrionale del versante orientale della Sicilia,  tra il Monte Etna e le propaggini meridionali dei Monti Peloritani.

Nel bacino del Fiume Alcantara vi sono siti di interesse vulcanologico ed elementi geomorfologici assai rilevanti. Oltre alle famose Gole, si ha l’opportunità di osservare vari ed importanti geositi quali: le lave a pahoehoe(lave a corda), tipico prodotto dello stile eruttivo dell’Etna;il Vulcanetto di Mojo(Mojo Alcantara); il Lago Gurrida (Randazzo) da sbarramento lavico;diverse grotte vulcaniche come la Grotta dei Cento Cavallipostalungoversante settentrionale dell’Etna.

L’alveo del Fiume Alcantara è caratterizzato, nel tratto a monte, da una morfologia cosiddetta a fiumara, con un letto ampio occupato da una gran quantità di detriti; successivamente si incassa per metà del suo percorsoin rocce basaltiche,dal territorio di Mojo Alcantara fino quasi alla foce. Il fiume, nel tratto finale, incide i depositi alluvionali.

In corrispondenza dei basalti,l’Alcantarascorre attraverso canyon alti fino a 25 metri e larghi da 2 a 5 metri. Le acquedefluiscono probabilmente lungo la lineazione di una paleocentro eruttivo di tipo fissurale. Tutta la valle dell’Alcantara, infatti, è stata interessata da diverse effusioni di lave che sembrano risalire a un’età compresa tra i 4000 ed i 6000 anni fa. Queste attività vulcanichepotrebbero corrispondere alle storie di eventi catastrofici avvenuti in tempi remoti che si tramandano oralmente nei racconti della popolazione locale.

L’attuale fiume, quindi, avrebbe seguito il tracciato di un sistema di fratture effusive, più fragili ed aggredibili dalle acque, operando un processo erosivo e dimodellamento delle formazioni rocciose: si osservano marmitte (cavità poco profonde che si generano per erosine della roccia da parte delle acque fluviali, più spesso per l’azione abrasiva di una grossa pietra mantenuta in movimento rotatorio dalle acque stesse), cascate e rapide in corrispondenza di salti morfologici e soprattutto le strette e profonde gole, nel settore compreso tra Castiglione di Sicilia e Motta Camastra.

Alcantara deriva dall’arabo Al-qantara che significa “il ponte”. Si suppone che il nome si riferisca ad un antico ponte Romanochepermetteva il passaggiodelle legioni durante le piene del fiume.

Gola di Larderia

Sita presso la località di Fondaco Motta, è la più imponente. Lungo i suoi 400 m di lunghezza, si osserva la maggiore concentrazione di basalti colonnari della Sicilia. Questi sono lave di spettacolaremorfologia prismaticae sezione esagonale, pentagonale o quadrangolare che si generano in seguito a processi di lento raffreddamento. Durantela solidificazione, il magma subisce delle contrazioni e si frattura in particolari fessurazioni dette sinclasi; possono cosìassumere varie forme chiamatecanne d’organoquando si ergono in posizione verticale,acatasta di legna se giacciono orizzontalmente e presentano fratture caotiche,adarpa o a ventaglioquando assumono forme arcuate.

Gole di Castiglione

Simili per genesi e litologie alle precedenti, presentano forme erosive fluviali più intense (larghe anse e vasche naturali).

Lave dell’eruzione dell’Etna del 1981.

Si trovano nei pressi di Randazzo (località Feudo Amato). Le colatesono giunte fino ai margini della sponda destra del fiume, minacciando la distruzione della valle dell’Alcantara, danneggiando la linea ferroviariaCircumetnea, laTaormina-Alcantara-Randazzo e la strada provinciale.

Gurne o Vulli dell’Alcantara

Sono sedici piccoli laghettidovutiall’erosionedel letto lavico del fiume. A parte i due Vulli in prossimità di Mojo Alcantara e quello a Motta Camastra, tutti i laghi si trovano nel territorio di Francavilla di Sicilia (Me), tra la contrada Santa Caterina e l’abitato di Fondaco Motta (Motta Camastra).

La larghezza delle gurne varia tra i 5 ed i 30 metri di diametro e la profondità dai 5 ai 10 metri, ma le dimensioni e la profondità variano con la portata delle piene e quindi con la capacità di trasporto e deposito dei sedimenti da parte fiume.

Un sentiero ne permette la visita, conducendo anche ai resti di un insediamento greco del V secolo a.C. fondato dai coloni provenienti da Naxos (terrecotte, ceramiche, monete, piccole sculture e tavolette votive, protomi femminili si possono ammirare presso l’Antiquarium di Francavilla),ai ruderi del castello medioevale normanno (XI-XII secolo) ed alla dismessa centrale idroelettricaPatanè& C.(Francavilla di Sicilia) la quale, realizzata nel 1900,è tra le più antiche d’Italia e costituisce un interessante esempio di archeologia industriale

Le gurne più importanti sono:

  • Vullo del mulino. Si trovanella parte terminale delle Gole di Mojo, proprio in prossimità del Comune di Mojo Alcantara (Me);
  • Vullo Posto all’inizio di Santa Maria la Scala, vicino al Casello del passo Mala Mugghieri,nel Comune di Francavilla di Sicilia;
  • VulloSchiccioCataratto, in zona Santa Caterina del Comune di Francavilla di Sicilia, subito dopo il ponte della ferrovia della linea Alcantara-Randazzo;
  • VulloSchifazzi. Subito a valle del ponte di Santa Caterina, è alimentato da una enorme sorgente perenne immissaria dell’Alcantara anche nei periodi di secca estiva;
  • Laghetti Passerella. Il primo si trova subito a monte delle cascate; il secondo, subito sotto la cascata, è il bacino di raccolta dell’acqua della centrale Enel che qui ha costruito, oltre ad una passatoia artificiale in metallo, uno sbarramento artificiale per l’opera di presa dell’acqua; il terzo si trova subito dopo questa barriera artificiale;
  • Vullo diNei pressi del Mulino Ciappa, famoso perché è stato oggetto delle sperimentazioni per la produzione di energia idroelettrica;
  • Vullodi Munautilizzato come una sorta di piscina pubblica;
  • VulloArancia, nell’omonima contrada, tra Francavilla di Sicilia e Gravà (Castiglione di Sicilia, CT);
  • Vullo Prende il nome dal quartiere di case costruite in pietra lavica che lo sovrastano;
  • VulloA Medda, vicino l’abitato di Fondaco Motta (Motta Camastra), è l’ultima importante gurna prima di arrivare alle Gole dell’Alcantara.

Vulcanetto di Mojo

Raggiunge i 703 ms.l.m.ed è un elemento importante dal punto di vista vulcanologico. Si tratta, infatti, di un cratere eccentrico dell’Etna in quanto ha la base al di fuori dell’edificio vulcanico etneo, elevandosi dalle argille della valle dell’Alcantara per circa 150 m. Il vulcanetto non condivide il condotto magmatico dell’Etna, ma soltanto il bacino magmatico.

Attualmente è considerato un cratere estinto, ma in passato ha eruttato principalmente notevoli quantità di materiale piroclastico (prodotti provenienti da violente manifestazioni vulcaniche, i quali possono rimanere sciolti, come le cosiddette pozzolane, oppure subire una cementazione, come il tufo), dimostrando uno stile eruttivo di tipo esplosivo differente da quello del vulcano principale.

La sommità del vulcanetto, dalla quale si gode di una magnifica vista panoramica sulla mole imponente dell’Etna, sulla valle del Fiume Alcantara e sulle catene montuose dei Nebrodi e dei Peloritani, è raggiunta dal Sentiero Vulcanetto di Mojo, percorribile anche in mountain-bike.

All’interno del cratere sono presenti una ricca vegetazione e fauna variegata (conigli, volpi, istrici, poiane).

Una leggenda locale racconta la genesi del vulcanetto. Nei tempi antichi, due fratelli contadini coltivavano i campi della valle. Uno dei fratelli era cieco, l’altro, approfittando della situazione, ad ogni anno teneva per sé quasi tuttoil raccolto e ne lasciava al cieco una misera quantità, dato che costui non poteva rendersi conto della truffa. Con il passar degli anni, il truffatore aveva accumulato un immenso mucchio di grano, ma gli Dei, adirati per l’ingiustizia,scagliarono un fulmine che incenerì il fratello furbo e trasformò quelmucchio nel vulcanetto di Mojo.

 

Grotta dei Cento Cavalli

Le grotte laviche rappresentano un ulteriore motivo di interesse per l’area.

In contrada Mitogio (Comuni di Castiglione di Sicilia e Motta Camastra) si trova la quest’unica grotta di scorrimento vulcanico, splendida e di enormi dimensioni. Si raggiunge mediante una sentiero lungo le sponde del fiume Alcantara che, dalponte “Al Quatar”, risale la montagnacosteggiando il torrente S. Cataldo.

Sul versante destro del Fiume Alcantara, la via delle Grotte è un percorso da fare in mountain bike che permette di fruire, all’interno di un unico circuito, sia degli ambienti lunari creati dalle colate laviche, sia degli affascinanti ingrottamenti formatisi nel corso delle diverse eruzioni dell’Etna. Il percorso, che ha una lunghezza di 50 km, parte dal centro abitato di Randazzo per raggiungere, in corrispondenza del bivio Rifugio Timpa Rossa, la quota massima di 1750 m slm.

Notevoli differenze si rilevano anche tra i due versanti del fiume, per la presenza di terreni di genesi completamente diversa. Il versante sinistro, fatta eccezione per il cono di Mojo, è costituitoda terreni sedimentari.Il versante destro, interessatoinvece dalle notevoli colate lavichedell’Etna,presentaevidentiforme morfologiche dovute all’interazione tra il sistema fluviale e le vulcanitiche, in più eventi, hanno interrotto, modificato e obliterato l’idrografia superficiale. è interessante notare anche che la circolazione idrica sotterranea di questo versante dell’Etna segue l’andamentodella rete idrografica fossile ripetutamente colmata dalle lave.
Numerosi sono gli esempi di interazionetra l’attività vulcanica e gli elementi idrogeologici che danno luogo a interessanti geositi:

Sorgenti

Laddove l’attuale alveo dell’Alcantara si trovi ad una quota superiore rispetto al suo paleoalveo (l’antico alveo abbandonato, oggi totalmente colmato e ricoperto dai sedimenti), le acque superficiali si infiltrano verso l’antica incisione e, in corrispondenza di questa, si può verificare un aumento del livello della falda e la venuta a giorno di sorgenti lungo il corso del fiume, come il già citato Vullo Schifazzi.

LagoGurrida

Il lago è l’unico in Europa originatosi da uno sbarramento lavico, ma è importante anche dal punto di vista naturalistico in quanto punto di sosta degli gli uccelli migratori.

Lo sbarramento del Fiume Flascio, in passato affluente del’Alcantara,è avvenuto per le numerose effusioni provenienti dal versante N dell’Etna, ma soprattutto a causa dell’eruzione del 1536. Il lago non ha emissari, ma scarica le acque in inghiottitoi presenti sul fondale, alimentando la paleovalle (antica valle non più solcata del fiume) posta a S.. Nei periodi di magra del fiume, il bacino lacustre tende a scomparire, trasformandosi in un pantano.

Attorno al lago un sentiero natura è stato attrezzato in modo da essere fruibile anche da disabili.

 

Bibliografia

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Figura 1. Geositi della valle dell’Alcantara (da Parchi e Riserve n.3, 2005 – Edinat Milano)

 

 

Figura 2. Basalti colonnari presso le Gole di Larderia (da Pistorio e Carboni, 2016)

 

Figura 3. Il Vulcanetto di Mojo (da http://www.etnacasavacanze.it/index.php/da-vedere/vulcanetto-di-mojo-alcantara)

 

Figura 4. Le gurne dell’Alcantara (da https://buonastrada.eu/pdi/gurne-dellalcantara-sentiero-b/)

 

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