La rete ecologica della Puglia

Il percorso della 15° settimana interessa, oltre alla Puglia, anche la regione Basilicata. Nella presente scheda sono dapprima illustrati i due progetti regionali di Rete Ecologica e, a seguire, le sue declinazioni nei Piani Territoriali di Coordinamento delle Province pugliesi attraversate dal il percorso ciclistico, vale a dire la Città Metropolitana di Bari, Brindisi e Taranto. Le Province lucane ad oggi non hanno incluso la Rete Ecologica nei loro strumenti di pianificazione.

REGIONE BASILICATA

La regione Basilicata ha avviato il processo di costruzione di Rete Ecologica Regionale nel 2009 con la pubblicazione nel 2009 del volume Sistema Ecologico Funzionale Territoriale che riporta “degli studi e delle ricerche eseguite che hanno consentito di elaborare una strategia per la tutela della diversità biologica e del paesaggio basata sul collegamento di aree di rilevante interesse ambientale e paesistico, in una rete continua di elementi naturali e seminaturali.”

La proposta di rete ecologica scaturita dallo studio ha come obiettivo “l’interconnessione di habitat ad alta valenza ambientale, quali parchi, riserve, ZPS, SIC, ma anche di aree residuali ad alto potenziale in termini di biodiversità e di capacità autorganizzative, nonché entità di particolare interesse quali paesaggi di ricchezza inestimabile risultato di complesse interazioni tra componenti naturalistiche, fisiche, storiche, sociali.”

Lo schema individuato nello studio sarà quindi completato con l’indicazione degli elementi di connessione ecologica di rilevanza locale individuati negli strumenti di pianificazione territoriale ed urbana (provinciale e comunale).

http://www.retecologicabasilicata.it/ambiente/site/portal/section.jsp?sec=100458

REGIONE PUGLIA

La Regione Puglia promuove e sviluppa la connettività ecologica diffusa sul territorio regionale per mezzo di progetti mirati alla conoscenza e alla fruizione sostenibile dei siti della Rete Ecologica regionale con l’obiettivo di potenziare e ripristinare la funzione di connessione dei corridoi ecologici, di contrastare i processi di frammentazione del territorio e di aumentare la funzionalità ecologica e i livelli di biodiversità del mosaico paesistico regionale.

La Rete Ecologica pugliese, definita dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) (2015) è articolata su due schemi.

Il primo è quello della Rete ecologica della biodiversità (REB), che mette in valore tutti gli elementi di naturalità della fauna, della flora, delle aree protette. Si tratta di un sistema di aree che hanno prevalentemente il ruolo di nodi e aree centrali della rete, formato da:

  • 2 parchi nazionali (Gargano e Alta Murgia);
  • 16 altre aree protette nazionali (Riserve, Zone Ramsar, ecc.);
  • 3 aree marine protette;
  • 18 aree protette regionali;
  • 87 Siti della Rete Natura2000 (di cui 10 ZPS e 77 SIC).

Essa considera quindi non solo le unità ambientali naturali presenti sul territorio regionale ei principali sistemi di naturalità, ma anche le principali linee di connessione ecologiche basate su elementi attuali o potenziali di naturalità (Corridoi fluviali a naturalità diffusa o residuale o ad elevata antropizzazione; corridoi terrestri a naturalità residuale, costieri, discontinui, ciechi; aree tampone (buffer); nuclei naturali isolati).

Il progetto di Rete Ecologica si è misurato con le peculiarità dei sistemi ambientali presenti della regione Puglia:

  1. a) nella Capitanata il progetto è articolato tutelando le core areas principali delle aree boscate e di pascolo; rafforzando fiumi e torrenti come sistema di corridoi ecologici multifunzionali con azioni di rinaturazione, rafforzamento della naturalità rivierasca e con azioni e progetti di mantenimento della continuità dei corridoi. Verso la fascia costiera, si prevede di impedire la saldatura dei centri urbani e delle urbanizzazioni costiere, mitigando l’effetto barriera delle infrastrutture e valorizzando le aree umide oltre ad intervenire sulla riqualificazione della trama agraria per aumentarne la valenza ecologica. La riqualificazione del sistema dei fiumi, torrenti e canali ha la valenza di costituire un miglioramento dell’infrastruttura verde di servizio all’agricoltura, anche dal punto di vista della qualità e quantità del reticolo delle acque superficiali.
  2. b) nella terra di Bari il progetto prevede il rafforzamento dei capisaldi costituiti dalla struttura complessa dei boschi e dei pascoli dell’Alta Murgia avvalendosi delle politiche multifunzionali di rilancio della filiera del pascolo e della struttura agroambientale della Murgia dei trulli; il rafforzamento delle lame nella loro valenza di corsi d’acqua alimentati anche da reflui urbani opportunamente depurati e nelle loro diverse configurazioni, garantendone la continuità ecologica (oltre che idraulica come previsto dalla Carta idrogeomorfologica dell’Autorità di Bacino); l’esaltazione delle valenze ecologiche degli uliveti monumentali; il rafforzamento dei varchi ambientali (agricoli, naturalistici, delle lame, dei canali) verso la costa e il suo sistema naturalistico di cui incrementare la continuità;
  3. c) nel Salento si prevede di rafforzare le deboli funzioni di nodo dei grandi parchi olivetati della depressione dei paludi e delle Serre, garantendo la qualificazione idraulica ed ecologica nonché paesistica del sistema delle voragini carsiche e del loro reticolo connettivo e fruitivo anche attraverso il coinvolgimento attivo dei gruppi speleologici regionali.


Il secondo, Schema direttore della Rete ecologica polivalente (REP), dove la Rete ecologica della biodiversità viene assunta come riferimento per le altre attività progettuali del Piano Paesaggistico (Patto città campagna, Progetti della mobilità dolce, la riqualificazione e la valorizzazione integrata dei paesaggi costieri) acquistando un forte carattere di multifunzionalità.

Fonti

http://paesaggio.regione.puglia.it/PPTR_2015/4_Lo%20scenario%20strategico/4.2_cinque%20progetti%20territoriali%20per%20il%20paesaggio%20regionale.pdf

http://www.sit.puglia.it/portal/portale_rrdt/home_rrdt/VisualizzaPPTRApprovatoPortletWindow?idCat=22&azionelink=dettaglio&action=2#

 

CITTA’ METROPOLITANA DI BARI

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) elenca tra gli indirizzi programmatici generali il potenziamento della connettività del sistema naturale ed individua gli elementi costitutivi della Rete Ecologica provinciale. Questa è intesa come sistema interconnesso di habitat che specifica e integra i caratteri costitutivi della Rete Ecologica Regionale, allo scopo di salvaguardare la biodiversità del territorio provinciale. Il Piano, in tal modo, promuove la tutela e la valorizzazione dell’insieme degli ecosistemi funzionalmente collegati attraverso strutture di rete, articolate nei diversi ambiti territoriali. Sono inoltre individuate le aree rilevanti dal punto di vista naturalistico nelle quali sia opportuno istituire parchi o riserve naturali, anche in attuazione del progetto di Rete Ecologica succitato.

A tal proposito la Provincia promuove intese con Comuni e Regione per la realizzazione di progetti specifici finalizzati:

1) alla riqualificazione delle lame con particolare riferimento al tratto medio-basso delle stesse;

2) al potenziamento delle fasce ripariali laddove presenti e la ricostituzioni delle stesse, nei fiumi e nei canali presenti nel territorio (Fossa Bradanica, Sud-Est, Valle dell’Ofanto);

3) al miglioramento del grado complessivo di naturalità della fascia olivetata della bassa Murgia;

4) al miglioramento del grado complessivo di naturalità della fascia costiera.

 

PROVINCIA DI BRINDISI

La Rete Ecologica della Provincia di Brindisi è stata individuata all’interno del PTCP approvato nel 2013.

La Rete Ecologica provinciale in attuazione della Rete Ecologica Regionale ha l’obiettivo di interconnettere, mettendole a sistema, la molteplicità di aree ed elementi naturali e semi naturali separati nei quali si concentrano alti valori ambientali. Ciò  al fine di ovviare al rischio di insularizzazione di tali aree per le quali la mancanza di apporti di biodiversità può significare, alla lunga, l’impoverimento o il completo decadimento del valore ambientale

Il Piano attraverso la individuazione della Rete mira quindi alla valorizzazione della funzionalità ecologica di tutte le aree mediante azioni di recupero e di “deframmentazione” ecologica, intervenendo sugli elementi e le aree costituenti “barriera” per la continuità ecologica e realizzando nuovi elementi della rete all’interno di una visione di territorio integrato dove la presenza di nodi quali zone protette, biotopi, geotopi è favorita proprio dai valori funzionali di rete e di tessuto del resto del territorio.

Le azioni previste (riqualificazione ecologica, tutela attiva e valorizzazione/ ripristino naturalistico, azioni di incentivazione al miglioramento dell’efficienza ecologica, azioni volte alla diffusione di modelli di gestione del bosco basati sulla silvicoltura naturalistica) per la realizzazione della Rete riguardano diversi ambiti che presentano elementi di criticità e discontinuità. Tali ambiti sono: le reti di bonifica presenti lungo la costa brindisina, i sistemi di corsi d’acqua perenni (Canale Reale) e del sistema di corsi d’acqua temporanei, le aree agricole interessate da colture promiscue ed intercalari, da ecosistemi agricoli e foraggeri aperti nonché foraggere permanenti ed a pascolo, e da aree boschive. Sono previste anche azioni di incentivazione al miglioramento dell’efficienza ecologica dei tessuti edilizi a specializzazione turistica e delle piattaforme residenziali-turistico ricettive.

sit.provincia.brindisi.it/ptcp/elaborati-del-ptcp/ptcp-adottato

 

Il percorso della 15° settimana: la PROVINCIA DI TARANTO

Nella provincia di Taranto,  il Piano provinciale, nell’attuare la Rete Ecologica Regionale, è in linea con quanto previsto dal PPTR.

http://www.provincia.taranto.it/accesso-rapido/trasparenza-amministrativa/item/piano-territoriale-coordinamento-provinciale-agg-dic-2010