La rete ecologica della Sardegna

RETE ECOLOGICA

Serena D’Ambrogi, Michela Gori, Luisa Nazzini

Per la fauna selvatica, la possibilità di spostarsi all’interno di un territorio è sinonimo di sopravvivenza sia per il singolo che per la popolazione di cui fa parte: gli individui si spostano in cerca di cibo, di nuove aree da colonizzare, di altri individui con cui riprodursi. Quando a causa di modificazioni indotte dall’uomo agli habitat naturali, viene meno questa facoltà di movimento, che si definisce “connettività ecologica”[1], si innescano dei processi che possono portare a breve all’estinzione di intere popolazioni animali. La salvaguardia della biodiversità, ovvero della varietà di specie animali e vegetali, si attua quindi anche attraverso la tutela della connettività ecologica territoriale e lo strumento individuato per farlo è la rete ecologica.

http://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/biodiversita-1/reti-ecologiche-e-pianificazione-territoriale

La rete ecologica ha una struttura fondata principalmente su aree centrali (core areas), aree ad alta naturalità che, generalmente, sono già soggette a regime di protezione (come ad esempio i parchi e i Siti di Interesse Comunitario SIC); fasce tampone (buffer zones), collocate attorno alle aree centrali al fine di creare un filtro e quindi mitigare gli effetti negativi che le attività antropiche hanno sugli habitat e le specie più sensibili; fasce di connessione (corridoi ecologici) strutture lineari e continue del paesaggio di varie forme, e pietre di guado (stepping stones), elementi di connessione discontinui quali aree puntiformi o sparse. Entrambi questi due ultimi elementi connettono le aree centrali e rappresentano l’elemento chiave delle reti ecologiche poiché consentono la mobilità degli individui delle varie specie e l’interscambio genetico tra le popolazioni, fenomeno indispensabile alla conservazione delle specie e al mantenimento della biodiversità.

Nel corso degli anni, il concetto di rete ecologica è andato incontro ad un’evoluzione che lo ha portato a diventare parte importante dell’attuale modello di Infrastruttura Verde intesa quale sistema interconnesso e multifunzionale di aree naturali e seminaturali il cui ruolo è quello di fornire benefici multipli (servizi ecosistemici) alle comunità umane mantenendo tutte le componenti del Capitale naturale in buono stato di conservazione. In quest’ottica l’Infrastruttura Verde si presta a costituire un sistema paesistico resiliente e capace di supportare funzioni di tipo ricreativo e percettivo oltre che ecologico. Azioni per il miglioramento e la salvaguardia del paesaggio diventano dunque occasione per la creazione di percorsi a basso impatto ambientale (sentieri e piste ciclabili) che consentono alle persone di attraversare e conoscere il territorio e di fruire delle risorse naturali e paesaggistiche (boschi, siepi, filari, ecc.) nonché di quelle culturali (luoghi della memoria, posti di ristoro, ecc.).

La rete ecologica della Sardegna

Nel contesto sardo, il Piano Paesaggistico Regionale (approvato nel 2006 per la sola area costiera) è lo strumento di governo del territorio che persegue diversi obbiettivi: preservare, tutelare e valorizzare l’identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo; proteggere e tutelare il paesaggio culturale e naturale con la relativa biodiversità; assicurare la salvaguardia del territorio e promuoverne forme di sviluppo sostenibile al fine di migliorarne le qualità. In tale strumento vengono invidiati in cartografia le Componenti di paesaggio con valenza ambientale, le Aree di interesse naturalistico istituzionalmente tutelate e i Beni paesaggistici ambientali ex art.142 D.Lgs.42/04 e ss.mm. per ogni singolo ambito di paesaggio. Sono inoltre definiti gli indirizzi attuativi, anche riguardo alla predisposizione della rete ecologica, che i Comuni e le Provincie (art.4 delle Norme Tecniche di Attuazione del PPR) dovranno recepire ed attuare nei loro strumenti di governo del territorio.

Da alcuni anni l’Ente Foreste della regione Sardegna dispone di un proprio Sistema Informativo Territoriale (le informazioni e le carte sono aggiornate al 2005) collegato a quello regionale in cui nella sezione Rete ecologica sono individuate per tutta il territorio regionale i perimetri delle aree forestali e dei parchi Nazionali quali elementi delle Rete ecologica regionale.

http://www.sardegnaambiente.it/j/v/152?s=8720&v=2&c=1712&t=1

Di seguito le indicazioni presenti nei diversi strumenti di pianificazione provinciale*

Provincia di Sassari

http://www.provincia.sassari.it/it/cartografia.wp

Provincia di Oristano

http://old.provincia.or.it/CanaliTematici/Pianificazione_Territoriale/Pianificazione_Territoriale/PUP/

Provincia di Sardegna sud

http://www.provincia.mediocampidano.it/resources/cms/documents/20120525_PUP_BT02_Relazione_quadro_territoriale_ambientale.pdf

Città metropolitana di Cagliari

http://www.provincia.cagliari.it/ProvinciaCa/resources/cms/documents/tav_08a_campo_rete_ecologica_regionale.pdf

* Per la provincia di Nuoro il Piano Urbanistico Provinciale (2003) non contiene riferimenti alla connettività ecologica o alle reti ecologiche.
[1] Il concetto di connettività ecologica, presente nella Direttiva HABITAT, è stato introdotto in Italia dal DPR 357/97 e codificato da normative e strumenti di pianificazione di livello regionale e provinciale.