Elementi del paesaggio e aspetti naturalistici

Elementi del paesaggio

Il percorso prende il via dalla cittadina di Orte, parzialmente circondata da un’ansa del fiume Tevere. L’abitato sorge su una placca di materiale tufaceo, un lembo dei prodotti vulcanici dell’Apparato Vulsinio, poggiante su argille sottostanti. Poco dopo l’abitato, il percorso attraversa il fiume Tevere, rimanendo sul versante sinistro del fiume fino alla località Ponte, poco dopo l’abitato di Baschi. In questo tratto il tracciato sfiora i paesi di Penna in Teverina, Giove, Attigliano, Alviano e Baschi e corre tra la piana del Tevere e i dolci rilievi collinari costituiti da depositi marini prevalentemente argillosi, risalenti a quando il mare lambiva oramai solo il bordo occidentale dell’Umbria. Nella piana, colmata da abbondanti depositi alluvionali, colluviali e di detrito, costituiti da argille, sabbie e conglomerati, non mancano i travertini, legati alla risalita di acque profonde ricche in carbonato di calcio o ad acque sorgive termominerali. Molto interessanti in questo tratto sono gli elementi morfologici e naturalistici legati alla dinamica fluviale: meandri, laghi, stagni, paludi di meandro e di esondazione, terrazzi alluvionali ed in subordine anche banchi di travertino sui quali si sono impostati ecosistemi di grande valore naturalistico. Tuttavia si precisa che i due laghi di Alviano e Corbara sono di origine artificiale.

Successivamente il percorso entra dapprima nella valle del torrente Paglia, raggiungendo poi Orvieto, luogo di partenza della seconda tappa. Qui, come in minor misura si era già potuto osservare ad Orte, è di grande evidenza l’altopiano tufaceo su cui sorge la città, interamente circondato da pareti verticali e poggiato su un rilievo dai versanti meno acclivi, di natura argillosa. Nella zona circostante la città di Orvieto è anche possibile osservare i ‘calanchi’, tipiche forme di erosione impostate su argille. Da qui il tracciato si dirige a nord per raggiungere Castiglione del Lago sulla sponda occidentale del lago Trasimeno, lago naturale con un delicato equilibrio idrologico, anche perché privo di immissari ed emissari naturali. Lungo questo tratto il paesaggio si mantiene collinare, simile, nella struttura del terreno e nell’aspetto, a quello descritto nella tappa precedente.

Lasciato il lago, in direzione nord-est, il percorso entra in un paesaggio più articolato, tra rilievi montani e collinari, costituiti da rocce in prevalenza arenacee e arenaceo-marnose. Queste rocce nel loro insieme costituiscono una sequenza litologica chiamata appunto Formazione marnoso-arenacea, affiorante e caratteristica di un vasto settore del territorio umbro, compreso tra il fiume Tevere ad ovest e la catena appenninica ad est, dal confine toscano sino ad Assisi verso sud.

A Città di Castello il percorso inverte direzione dirigendosi verso sud e tornando a lambire e ad attraversare il corso del fiume Tevere: in questo tratto è ancora il fiume a caratterizzare paesaggio e aspetti naturalistici, mentre la pianura alluvionale è circondata dai rilievi marnoso-arenacei prima descritti, sino a Ponte San Giovanni, periferia di Perugia, termine del percorso.

… e aspetti naturalistici

Poco dopo l’abitato di Orte il percorso attraversa il Tevere, seguendone poi la valle sulla riva sinistra verso nord. Nei pressi di Alviano uno sbarramento artificiale ha dato vita ad una importante area umida (ZSC, Zona umida di Alviano), caratterizzata da un’ampia varietà di ambienti igro-idrofili. Qui nidificano numerose specie di uccelli acquatici, ma il sito è anche un’importante zona di sosta per l’avifauna migratrice. Da segnalare anche la presenza di un nucleo molto esteso di bosco ad ontano nero. In località Ponte il percorso piega in direzione ovest ed attraversa il Tevere all’interno della ZSC Valle del Tevere: Laghi di Corbara – Alviano, che comprende, oltre al corso principale del fiume, anche i due bacini artificiali. Il sito ospita nel complesso un’elevata biodiversità tipicamente legata ai diversi ecosistemi umidi ed acquatici. Da qui si prosegue verso nord-ovest lungo il corso del torrente Paglia e poi in direzione nord attraverso estese aree agricole, per raggiungere, in località Castiglione del Lago, il lago Trasimeno (ZSC). Sulle sponde di questo ampio bacino lacustre naturale vegetano estesi canneti e nello specchio d’acqua una notevole varietà di comunità di piante, natanti e radicanti. Nel tratto in cui il percorso lambisce il lago, verso ovest si estende un’area di importanza conservazionistica (ZSC Boschi di Ferretto – Bagnolo) per la presenza di lembi residui di foresta planiziale a farnia e rovere, tipica dell’Europa centrale, che in Umbria si trova al limite meridionale del suo areale, assumendo quindi un notevole valore fitogeografico. Lasciato il lago, si prosegue in direzione nord-est lungo il confine tra Umbria e Toscana fino a Città di Castello, limite nord di questo percorso. Si punta quindi di nuovo a sud, lungo la valle del Tevere, il cui corso superiore è parte della Rete Natura 2000 con la ZSC Fiume Tevere tra San Giustino e Pierantonio. Le importanti formazioni vegetali ripariali a salice bianco con nuclei di ontano nero di questo tratto del fiume appaiono però diffusamente invase dalla robinia, pianta esotica originaria del Nord America, che in alcuni punti diventa dominante. In località Borgo Baraglia, dopo aver attraversato il Tevere, spostandosi in riva destra, il tracciato lambisce il confine della ZSC Valle del Torrente Nese – Monti Acuto – Corona, di interesse biogeografico per i boschi misti a sclerofille sempreverdi e latifoglie caducifoglie, che rappresentano la transizione tra la vegetazione strettamente mediterranea e quella delle aree collinari interne. Nell’ultimo tratto, dopo Perugia e prima dell’arrivo a Ponte San Giovanni, il percorso attraversa la ZSC Boschi a Farnetto di Collestrada, interessante per alcune peculiarità vegetazionali e fitogeografiche, fra cui il fatto che il farnetto ha qui il limite settentrionale della sua distribuzione nella penisola italiana.

Dati di base

Carta delle Unità fisiografiche dei paesaggi italiani (Carta della Natura alla scala 1:250.000)

Formulari standard dei siti di interesse comunitario (http://www.minambiente.it/pagina/schede-e-cartografie)

Manuale italiano di interpretazione degli habitat della direttiva 92/43/CEE (http://vnr.unipg.it/habitat/)