Elementi del paesaggio e aspetti naturalistici
Elementi del paesaggio
Il percorso prende il via dall’abitato di Colleferro. Fino all’altezza di Paliano, attraversa paesaggi dalle forme semipianeggianti o debolmente ondulate, originatisi dall’attività dei vulcani laziali. Proseguendo nell’alta Valle Latina, in direzione nord-est, le colline di origine vulcanica lasciano il posto a colline di natura sedimentaria dalle forme più marcate, i cui crinali si mantengono sotto i 500 m slm. Il percorso sale fino a raggiungere le pendici del Monte Scalambra, piega in direzione est poi verso sud-est, costeggia il lago di Canterno di origine carsica, rimanendo al piede dei versanti calcarei dei Monti Ernici occidentali. Dopo Ferentino il percorso segue il fiume Sacco lungo la Valle Latina sino a San Giovanni Incarico, ove la deviazione verso Roccasecca consente di avvicinarsi alle Gole del fiume Melfa, un esempio di forra: valle profondamente incisa tra alte e verticali pareti di roccia al fondo della quale scorre il fiume. Successivamente, dirigendosi verso costa, il percorso lambisce da un lato i versanti meridionali degli Ausoni, gruppo montuoso costituito da rocce calcaree, che a Terracina raggiunge il mare in un tratto di costa alta, dall’altro la piana di Fondi con il lago omonimo. Raggiunge quindi il Monte Circeo, piccola dorsale calcarea che svetta isolata sul mare, e prosegue verso nord-ovest sulla litoranea, con spiaggia e dune a sinistra e a destra i laghi costieri di Sabaudia (link box lago sabaudia), Caprolace, Monaci e Fogliano. Il percorso lascia la costa, attraversa la Pianura Pontina e nell’ultimo tratto, in un paesaggio di colline vulcaniche blandamente ondulate o tabulari, incise da vallecole dovute ai corsi d’acqua, raggiunge Roma.
… e aspetti naturalistici
Dopo il primo tratto di colline a vocazione agricola, il percorso piega verso est lasciandosi sulla sinistra le pendici meridionali del Monte Scalambra (ZSC), ricoperte da un’estesa lecceta, e attraversando nei pressi di Fiuggi fitti castagneti (ZSC, link box castagneti Fiuggi), che alla funzione produttiva associano un’elevata naturalità. Passando per il lago di Canterno, caratterizzato da una ricca comunità di piante acquatiche, e sfiorando il Bosco Faito, lembo residuale di formazioni forestali a cerro, farnia, carpino bianco e farnetto, la strada segue il corso del fiume Sacco, attraversandolo poco dopo l’abitato di Casamarciano, tra la tipica vegetazione ripariale a salici e pioppi. Si avvicina quindi alle pendici settentrionali dei Monti Lepini (ZPS), raggiunge l’abitato di Pastena ed entra nel complesso montuoso degli Ausoni e Aurunci (ZPS), dove un mosaico di ambienti tutelati dalla direttiva Habitat, come faggete con tasso e agrifoglio, prati aridi, cespuglieti a ginepro e pozze temporanee, rende possibile la vita di una grande varietà di animali e piante, di cui alcune esclusive dell’Appennino centrale (endemismi). Percorre quindi la piana di Fondi fino all’omonimo lago, importante per l’avifauna e l’entomofauna acquatica, raggiunge la costa in prossimità del Monte Sant’Angelo (ZSC), dove vivono rapaci e altre specie di uccelli rare a livello regionale, ed entra quindi nel Parco nazionale del Circeo (1 ZPS, 4 ZSC; link box foresta demaniale circeo, box Circeo). Qui rimangono importanti esempi di dune sabbiose, stagni salmastri, laghi costieri e lembi di foresta planiziale, ormai quasi del tutto scomparsa dal territorio italiano. Infine il percorso si dirige a nord, attraversa la Pianura Pontina e, lasciandosi ad est i Colli Albani, entra nel Parco dell’Appia Antica, ultimo lembo di campagna prima della città.
Dati di base
Carta delle Unità fisiografiche dei paesaggi italiani (Carta della Natura alla scala 1:250.000)
Formulari standard dei siti di interesse comunitario (http://www.minambiente.it/pagina/schede-e-cartografie)
Manuale italiano di interpretazione degli habitat della direttiva 92/43/CEE (http://vnr.unipg.it/habitat/)
Box informativi




Le tappe del percorso




