Flora e fauna nei siti: EMERGENZE E MINACCE
Il percorso
Il percorso parte da Orte in direzione nord lungo la valle del fiume Tevere, fino ad incontrare la ZSC Zona umida di Alviano, che include un lago derivante dallo sbarramento artificiale del Tevere, caratterizzato da comunità tipiche degli ambienti ripariali, umidi ed acquatici. Sono segnalati habitat a Lemna minor ed a Potamogeton natans (habitat 3150), formazioni a Scirpus lacustris e Juncus sp. (6420), boschi e boscaglie ripariali a salici (92A0) e boschi a ontano e salici (91E0). I boschi di ontano (Alnus glutinosa) rappresentano il nucleo più esteso presente nella valle del Tevere e sono la testimonianza di un ecosistema forestale un tempo molto più esteso ed in via di scomparsa in Umbria e in tutto il territorio italiano. Il Piano di gestione contiene le cartografie e indica le misure di conservazione individuate per tale Sito.
Questa ZSC rientra nel territorio più esteso della vasta ZPS Valle del Tevere: Laghi di Corbara – Alviano, che comprendente l’asta fluviale del Tevere ed i due bacini artificiali di Corbara e Alviano. Area di grande rilevanza naturalistica ed ambientale, sia per le fitocenosi legate agli ambienti umidi, sia perché rappresenta una delle più importanti zone di sosta per una ricca fauna migratoria legata agli ambienti umidi. Dal punto di vista vegetazionale l’area si caratterizza per la presenza di vegetazione acquatica (habitat 3150), cenosi a Chara sp. (3140), comunità elofitiche e ripariali (92A0, 91E0). Boschi a leccio sono presenti sui versanti soleggiati e cerrete su quelli ombrosi, inoltre castagneti (9260) si rinvengono in alcuni limitati settori. Diffusi nell’area sono anche arbusteti a prevalenza di ginepro Juniperus communis, praterie aride a graminacee (6210*) e formazioni termo-mediterranee ad ampelodesma o tagliamani (Ampelodesmos maurutanicus); inoltre lungo la gola del Forello sono presenti cenosi che vivono sulle rocce caratterizzate da bosso Buxus sempervirens (habitat 5110). Sono segnalate numerose specie faunistiche tutelate a livello comunitario, indicate nei documenti del Piano di gestione, che comprende anche le cartografie e le misure di conservazione per tale Sito.
Il percorso prosegue verso nord nel fondovalle, fino ad arrivare a due Siti: ad ovest la ZSC Boschi di Ferretto – Bagnolo e ad est la ZSC e ZPS Lago Trasimeno. La ZSC Boschi di Ferretto – Bagnolo racchiude uno degli ultimi lembi di bosco planiziale acidofilo dell’Umbria e dell’Italia centrale, inquadrabile nel Quercion robori-petraeae; tale comunità tipica dell’Europa centrale, in Umbria si trova al limite meridonale del suo areale, assumendo quindi un grande valore fitogeografico. Notevole anche l’importanza floristica dell’area per la presenza di specie rare o rarissime a livello nazionale, regionale e di particolare interesse fitogeografico (quali ad es. l’erica, o brugo, Calluna vulgaris). Tra la fauna, da segnalare numerose specie tutelate a livello comunitario. Il Piano di gestione contiene descrizioni, cartografie e misure di conservazione per l’area.
Le ZSC e ZPS del Lago Trasimeno rappresentano aree di grande valore per numero e rarità di specie e habitat e per il buono stato di conservazione dell’ambiente. La ZSC è interamente ricompresa nella ZPS e leggeremente più estesa, e coincide con il Parco regionale del Lago Trasimeno. Assumono particolare rilievo le comunità ripariali e umide come i vasti canneti, che orlano gran parte delle sponde, e la ricca vegetazione acquatica natante e sommersa. Di notevole pregio sono la flora e la fauna del lago e delle isole, oltre alla ricca fauna di uccelli acquatici. Il Piano di gestione contiene descrizioni, cartografie e misure di conservazione individuate per l’area.
Il percorso prosegue verso nord ed incontra, prima di giungere a Città di Castello, la piccola ZSC Fiume Tevere tra San Giustino e Pierantonio, ambito in cui la copertura vegetale si presenta per lunghi tratti fortemente rimaneggiata ed alterata, solo in alcuni limitati settori sono presenti lembi estremamente ridotti in larghezza di vegetazione ripariale a dominanza di salice biano (Salix alba) in discreto stato di conservazione. Il Piano di gestione contiene cartografie e misure di conservazione individuate per l’area.
Il percorso piega verso sud, continuando lungo il fondovalle e lambendo la ZSC Valle del Torrente Nese – Monti Acuto – Corona, area collinare e basso-montana poco antropizzata e con fitocenosi numerose, in rapporto alla superficie del sito. Sono presenti comunità forestali importanti e specie faunistiche di interesse conservazionistico, per le quali si rimanda ai documenti del Piano di gestione, che comprende anche le cartografie e indica le misure di conservazione.
Fonti e sitografia principale utilizzata
http://www.minambiente.it/pagina/rete-natura-2000
http://www.regione.umbria.it/ambiente/siti-di-importanza-comunitaria-sic
Le tappe del percorso




