Le baragge

Le baragge

Le baragge sono vaste praterie e brughiere, alternate ad alberi isolati o a piccoli gruppi e vallette boscate, e si trovano nelle alte pianure biellesi, vercellesi e novaresi, in forma di vasti altopiani con quote variabili da 150 a 350 metri slm. Sono ciò che rimane di antiche e vaste pianure, costituite da depositi fluvioglaciali e fluviali (accumulatisi da 750.000 a 135.000 anni fa) che si sono formati a seguito
dell’erosione delle zone montuose e collinari effettuata da torrenti e ghiacciai. Tra i siti più interessanti si segnalano il Baraggione di Candelo e Cossato, adiacente al Ricetto di Candelo, e la Baraggia di Rovasenda.La Riserva naturale delle Baragge, a gestione regionale, comprende ventidue comuni delle provincie di Biella, Novara e Vercelli. L’area, ricca di presenze storico-archeologiche, paesaggistiche e naturalistiche, è costituita da sette porzioni differenti di territorio attraversate da strade statali, provinciali e comunali che ne facilitano l’accesso dai comuni interessati. Tali aree sono attraversate inoltre da un’articolata rete di percorsi ciclabili. La fitta brughiera caratterizzata dalla presenza delle felci aquiline e del brugo, alternata a vaste distese di prateria, fa apparire la zona simile alla savana africana.
Il Baraggione che si estende fra Candelo e Cossato è quello più vasto e conosciuto, anche per la presenza del Ricetto di Candelo, costituito da un nucleo fortificato in epoca medioevale all’interno del quale si svolgono manifestazioni culturali e rievocazioni
storiche. La zona è riconosciuta come Sito di interesse comunitario (cod. IT1130003, Baraggia di Candelo).
La Baraggia di Rovasenda è l’intera area di pianura pedemontana compresa tra le province di Biella (comuni di Castelletto Cervo, Brusnengo e Masserano) e la provincia di Vercelli (comuni di Roasio, Lozzolo, Gattinara, Lenta e Rovasenda). Il castello di Rovasenda e l’area nei pressi dell’omonimo torrente (VC) sono riconosciuti anch’essi come Sito di interesse comunitario (cod. IT1120004, Baraggia di Rovasenda).
A differenza delle Baragge occidentali del Biellese e del Baraggione di Candelo, la Baraggia con fulcro in Rovasenda vede l’intero territorio diviso tra centri abitati, aree agricole, in prevalenza risicole, ed aree boschive protette con boschi, non pregiati, al di fuori della riserva naturale.
Le Terre di Riso di Baraggia1 occupano la gran parte del territorio baraggivo del Biellese orientale e del Vercellese settentrionale. I pianori acquitrinosi degli antichi Romani col passare dei secoli sono stati trasformati in fertili campi coltivati prevalentemente a riso. I territori vocati alla risicoltura appartengono in piccola parte a Castelletto Cervo- Masserano-Brusnengo-Roasio e soprattutto a Rovasenda-Lenta-Buronzo. Meno del 30% del territorio agricolo è adibito a colture di foraggio, mais, altri cereali o soia. Poche aziende agricole, poste per lo più nei territori attorno alla ex Statale 142 Biella-Laghi, praticano colture alternative: floricoltura piante da frutto destinate al commercio, orticoltura e piccoli frutti o frutti di bosco.

Fonti: http://www.atl.biella.it/le-baragge https://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_naturale_delle_Baragge

1- Nell’agosto 2007, a livello europeo, il Riso di Baraggia biellese e vercellese è stato riconosciuto con il marchio di