Maniago – Pordenone

Tappa 4: Maniago – Pordenone

La partenza è prevista a Maniago. La prima parte del percorso corre sul greto del fiume Cellina, all’interno del SIC dei Magredi del Cellina. Ad un certo punto ci si allontana percorrendo strade secondarie fino ad arrivare a Budoia, dove si prende la ciclovia FVG3. A Sarone si percorre la viabilità cittadina prima di prendere l’inizio della salita del Cansiglio, sfiorando il SIC della Foresta del Cansiglio. Terminata la discesa, a Caneva si riprende la FVG3 per rientrare verso Pordenone attraverso la viabilità secondaria. Lunghezza totale percorso: 71,1 km.

Autore: FIAB Friuli Venezia Giulia

Info tappa

Data e luogo di partenza:
Venerdì 01/06/2018 – Andreis (Maniago)
Comuni attraversati:
Maniago, Vajont, Montereale Valcellina, San Quirino, Budoia, Polcenigo, Caneva, Fontanafredda, Roveredo in Piano, Porcia, Pordenone
Lunghezza percorso: 71,1 km
Differenza altimetrica: 310 m
Ascesa: 464 m
Discesa: 724 m

alt4
Profilo altimetrico (23 m a 333 m)

Mappa percorsi settimanali e Sistema delle Aree protette terrestri

Siti natura 2000

Magredi del Cellina

Magredi del Cellina

CODICE:IT3310009 Tipologia: ZSC Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Il sito comprende alcune delle ultime superfici occupate da formazioni prative, molto importanti da un punto di vista floristico e fitogeografico. Le superfici occupate da praterie magre a vario livello di evoluzione sono le più ampie dell’intera pianura friulano veneta. Anche la vegetazione legata ai greti attivi (erbacea e arbustiva) è ben rappresentata. Sono presenti le più numerose stazioni esistenti di Brassica glabrescens, e le più abbondanti popolazioni italiane di Crambe tataria. Sono presenti numerose specie alpine qui fluitate lungo il corso del Cellina-Meduna. Le abbondanti popolazioni di Podarcis sicula di queste zone sono fra le più settentrionali tra quelle italiane. Si tratta di un sito ornitologico di rilevanza primaria per dimensioni e presenza di specie rare a livello nazionale e nella regione, come ad esempio Burhinus oedicnemus, Grus grus, ecc. E’ pure notevole la presenza di Aquila chrysaetos e Circaetus gallicus in area di pianura; Milvus migrans e altri rapaci legati alle zone aperte sono abbondanti. Fra gli anfibi è possibile ricordare Bombina variegata, Triturus carnifex, Bufo viridis e una popolazione eterotopica di Triturus alpestris (S. Leonardo Valcellina). Fra gli insetti è degna di nota la presenza nella zona di Euplagia quadripunctaria e Proserpinus proserpina. Tra i mammiferi di queste zone spicca Suncus etruscus, qui in una delle stazioni più settentrionali italiane. Cottus gobio è presente nelle rogge della zona, frequentemente soggette ad asciutta.
Misure di conservazione: DGR n. 1964 del 21/10/2016

Magredi di Pordenone

Magredi di Pordenone

CODICE:IT3311001 Tipologia: ZPS Regione biografica: Continentale

Qualità e importanza:

Il sito comprende alcune delle ultime e più vaste superfici occupate da formazioni prative, molto importanti da un punto di vista floristico e fitogeografico. Esse spesso sono diffuse su superfici molto vaste ed in continuità ecologica reciproca. Sono presenti la maggior parte delle stazioni esistenti e degli individui noti di Brassica glabrescens, e delle popolazioni italiane di Crambe tataria. Molto diffuso è pure Gladiolus palustris. Sono presenti numerose specie alpine qui fluitate lungo il corso del Cellina-Meduna. Sito ornitologico di rilevanza primaria per dimensioni e presenza di specie rare a livello nazionale e nella regione, come ad esempio Burhinus oedicnemus, Anthus campestris, Grus grus, ecc. Sono importanti la presenza di Aquila chrysaetos e Circaetus gallicus in area di pianura e l’abbondante presenza di Milvus migrans e altri rapaci legati alle zone aperte. Fra gli anfibi è possibile ricordare Bombina variegata, Triturus carnifex, Bufo viridis e una popolazione eterotopica di Triturus alpestris (S. Leonardo Valcellina). Le abbondanti popolazioni di Podarcis sicula di queste zone sono fra le più settentrionali in Italia. Fra gli insetti è degna di nota la presenza di Euplagia quadripunctaria e Proserpinus proserpina. Tra i mammiferi di queste zone spicca Suncus etruscus, qui in una delle stazioni più settentrionali italiane. Cottus gobio è presente nelle rogge della zona, frequentemente soggette ad asciutta. Nelle aree meridionali sono ricchi i fenomeni di risorgiva con lembi di vegetazione umida e prati polifiti dove è interessante la presenza di numerose specie di uccelli legati alle zone umide interne. Si segnala in modo particolare Circus pygargus nidificante. Nell’area è ben diffuso Austropotamobius pallipes, che qui convive con Cottus gobio e Lethenteron zanandreai. In queste zone umide di risorgiva sono ben diffusi Triturus carnifex, Rana latastei, Emys orbicularis, Bombina variegata. Zootoca vivipara ssp. carniolica è abbastanza comune. Poco più a Est sono recentemente stati raccolti due esemplari di Plecotus macrobullaris. Nei dintorni del vicino comune di Zoppola è stato segnalato il rinvenimento di Osmoderma eremita. La parte più settentrionale comprende invece gli ultimi importanti lembi di torbiera pedemontana con particolare concentrazione di specie vegetali assai rare. Qui si trovano tre specie di Tritoni (T. carnifex, T. alpestris, T. vulgaris meridionalis), che coabitano con discrete popolazioni di Bombina variegata e Rana latastei. Nell’area è segnalato Lucanus cervus. Nell’area delle risorgive del Vinchiaruzzo sono state recentemente rinvenute Lycaena dispar e Coenonympha oedippus. Si conferma che a tutt’oggi l’unica segnalazione di Vertigo angustior riferita all’intera area ZPS è quella relativa al Biotopo Naturale Regionale di Sequals. Anche Helix pomatia è presente nello stesso sito e, inoltre, esemplari di questa specie provenienti dai Magredi di Santa Foca, c/o laghetti artificiali sono conservati nella Collezione Malacologica del Museo Friulano di Storia Naturale. La presenza di Felis s. silvestris è stata recentemente documentata negli immediati dintorni (San Leonardo in Valcellina e Montereale in Valcellina), ma non esiste ancora alcuna evidenza riproduttiva per la zona.

Misure di conservazione: NON SONO ATTUALMENTE IN VIGORE MISURE DI CONSERVAZIONE SPECIFICHE PER LA ZPS