Parco Nazionale del Circeo

Il Parco del Circeo (EUAP0004), terzo parco nazionale istituito sul territorio italiano, nel 1934, è caratterizzato da una successione di ambienti e biocenosi unici che si traducono in un’elevata ricchezza floristica e faunistica.

Il parco, che prende il nome dall’omonimo promontorio, rilievo calcareo alto 541 m, si estende per circa 8.500 ha ed è affacciato lungo la costa tirrenica del Lazio meridionale, nel tratto di litorale compreso tra Anzio e Terracina, nella provincia di Latina, nell’ambito dei territori dei comuni di Latina, Sabaudia, San Felice Circeo e, per la parte insulare, dalle isole di Palmarola, di Ponza e di Zannone.

L’intero territorio dell’area protetta è visitabile agevolmente sia a piedi che in bicicletta grazie ai numerosi percorsi pedonali e ciclabili che lo attraversano.

Durante i secoli il territorio del Circeo è stato attraversato ed abitato da varie popolazioni che hanno lasciato testimonianze tangibili del loro passaggio: dalle grotte sul promontorio, riparo degli uomini preistorici, ai resti della colonia romana e delle ville degli imperatori (Domiziano) sulle sponde del lago di Paola, dai sistemi di bonifica idraulica approntati nel periodo medioevale, e successivamente restaurati dai Templari e dai Caetani, fino alle memorie dello Stato Pontificio.

Lungo la costa, per 25 km verso nord, fino a Capo Portiere, si sviluppa la Duna litoranea del Parco nazionale del Circeo, con la sua caratteristica forma a mezzaluna, ambiente unico in Italia e tutelato dall’Unione Europea. Infatti tutto il territorio del Parco è stato classificato come ZPS ai sensi della direttiva europea Uccelli, mentre sono nove i SIC, ora in trasformazione in ZSC, istituiti ai sensi della direttiva europea Habitat, ricompresi nel perimetro dello stesso. La spiaggia è formata da sabbie sottili ed è circondata dal cordone di dune, che raggiunge altezze anche di 27 metri.

Compresa nell’area del Parco è una Zona umida di interesse internazionale, definita ai sensi della Convenzione di Ramsar (Iran 1971). A ridosso della Duna litoranea, infatti, si sviluppa un ambiente umido e lagunare costituito da quattro laghi costieri ‒ di Sabaudia o di Paola, di Caprolace, dei Monaci e di Fogliano ‒ e da piccole aree umide (piscine), stagionalmente allagate. Si tratta di ciò che rimane dell’antica Palude Pontina, prosciugata negli anni Trenta del secolo scorso e che oggi è conosciuta come Selva di Circe, uno degli esempi meglio conservati e più estesi di foresta planiziale esistente in Italia.

La zona del promontorio del Circeo, come anche le zone umide, costituiscono un importante sito di transito migratorio per un gran numero di specie di uccelli. Le lagune salmastre e le aree stagionalmente impaludate da acqua dolce offrono, infatti, un ambiente particolarmente idoneo per le varie esigenze di sosta, svernamento o nidificazione di numerosissime specie dell’avifauna migratoria.