Flora e fauna nei siti: EMERGENZE E MINACCE
Flora e fauna nei siti: emergenze e minacce
Il percorso di questa settimana si snoda interamente lungo la costa del Salento: si parte da Taranto e si attraversano la costa tarantina e salentina ionica fino a Santa Maria di Leuca, e poi la costa salentina adriatica fino a Le Cesine, da dove si devia verso l’interno per l’arrivo finale di questo tour a Lecce. Lungo questa fascia costiera, la principale minaccia per la biodiversità è rappresentata dall’alterazione e/o degradazione degli habitat, in genere causata dalle attività antropiche: si va dalla pressione residenziale turistico/ricettiva all’agricoltura, più presente nelle zone interne; entrambe esercitano una pressione sia diretta tramite la sottrazione di suolo sia indiretta tramite l’inquinamento del terreno e dei corsi d’acqua e/o comunque fenomeni di disturbo. Nonostante ciò, il tratto costiero salentino ha mantenuto una certa naturalità, per quanto frammentata, e vi si trovano delle zone di rilevanza assoluta in termini di biodiversità: in questo territorio sono stati individuati più di 20 habitat d’interesse comunitario, di cui 6 prioritari. I due più diffusi sono: 1120 – Praterie di posidonie, caratterizzato dalla presenza della posidonia (Posidonia oceanica, inserita nella Lista Rossa IUCN della flora italiana tra le specie chiave, cioè quelle appartenenti agli allegati II, IV e V della Direttiva Habitat e rientranti anche nella Convenzione di Berna), una pianta marina endemica del Mediterraneo (per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale del Progetto Life SEPOSSO, specifico sulla posidonia); 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea, caratterizzato cioè dalla presenza di pseudosteppa (associazione erbacea simile alle steppe euroasiatiche, che nel clima mediterraneo si sviluppa su suoli aridi e pietrosi) con aspetti dello stipeto (cioè con presenza della Stipa austroitalica o lino delle fate piumoso, pianta endemica del Gargano e delle Murge e inserita nella Lista Rossa IUCN della flora italiana tra le specie chiave) e di brachipodieto a Brachypodium ramosum (che forma essenzialmente delle praterie). Generalmente associata a questo habitat, come anche agli altri rientranti nel tipo “formazioni erbose secche seminaturali”, è la presenza di numerose specie di orchidee selvatiche (generi Ophrys, Orchis, Anacamptis), alcune anche endemiche: si suggerisce quindi una visita in pieno periodo di fioritura. Numerose anche le aree umide, rilevanti per la conservazione dell’avifauna, sia stanziale che migratoria (in quanto tappe importanti per le migrazioni): si suggerisce una visita per fare birdwatching nei periodi migratori.
Come già detto per gli altri percorsi settimanali del tour della Puglia, vari livelli di tutela si possono sovrapporre nei siti (comunitaria, nazionale, regionale). In particolare la rete Natura 2000 è una rete Europea che fa capo alle due Direttive 92/43/CEE “Habitat” e 2009/147/CE “Uccelli”.
Partendo da Taranto, si passa subito nelle immediate vicinanze di una parte della ZSC Mar Piccolo (IT9130004): questa ZSC è stata già descritta nella scheda della terza settimana di percorso perché direttamente attraversata. Successivamente si attraversano ben 6 ZSC solo nella prima giornata, nel tratto Taranto-Nardò, tutte lungo la costa ionica:
- Duna di Campomarino (IT9130003): è un complesso di dune costiere di eccezionale valore naturalistico, con vegetazione ma anche fauna a prevalenza psammofila (che mostra preferenze e adattamento all’interno e sulla superficie della sabbia). In questo sito sono stati censiti 12 habitat, di cui 3 prioritari ai sensi della Direttiva Habitat (1120 – Praterie di posidonie, 2250 – Dune costiere con Juniperus, 7210 – Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae); si segnala anche la presenza di uno degli habitat appartenenti alle Dune Grigie Ibero-Mediterranee, non prioritario (2210 – Dune fisse del litorale Crucianellion maritimae), rilevante perché l’unico censito in Puglia. Infine, è stata segnalata la presenza del cervone (Elaphe quatuorlineata), un serpente non velenoso della famiglia dei Colubridi, il cui stato di conservazione in Europa è “prossimo alla minaccia” secondo le categorie IUCN e inserito in Allegato II della Direttiva Habitat, ma che invece in Italia non è considerata a rischio.
- Torre Colimena (IT9130001): questa ZSC in molti tratti ricade nella Riserva naturale regionale orientata del Litorale Tarantino Orientale e nella Riserva naturale regionale orientata Palude del Conte e Duna Costiera – Porto Cesareo. È uno specchio d’acqua salmastra chiuso dalle dune verso il mare e da collinette verso l’entroterra, dove era presente una salina utilizzata fin dall’epoca romana. Oggi è diventato un rifugio per l’avifauna: sono segnalate infatti 13 specie di uccelli elencate nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, di cui a rischio in Italia sono, per esempio, alzavola (Anas crecca), marzaiola (Anas querquedula), falco di palude (Circus aeruginosus), tarabusino (Ixobrychus minutus), mignattaio (Plegadis falcinellus). Ci sono anche i fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) che hanno scelto questo sito per stazionarvi stabilmente. La vegetazione è prettamente alofila (adattata a terreni salini o con presenza di acque salmastre) e le dune sono di grande valore vegetazionale; il sito comprende anche lembi di macchia mediterranea e una lecceta (Quercus ilex); segnalate anche numerose specie di orchidee selvatiche (generi Ophrys e Orchis). Individuati 7 habitat, di cui 3 prioritari (1120 – Praterie di posidonie, 2250 – Dune costiere con Juniperus, 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea).
- Porto Cesareo (IT9150028): anche questo in parte sovrapposto con la Riserva naturale regionale orientata Palude del Conte e Duna Costiera – Porto Cesareo, è un braccio di mare di grande valore ambientale, con ampie praterie di posidonia (vedi descrizione all’inizio), con sistema dunale pregevole popolato da ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus var. macrocarpa) e acquitrini costieri salmastri. Censiti 10 habitat, di cui 3 prioritari (1120 – Praterie di posidonie, 2250 – Dune costiere con Juniperus, 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea). Segnalate 3 specie inserite in Allegato II della Direttiva Habitat: la tartaruga comune (Caretta caretta, il cui stato di conservazione è considerato non adeguato in tutta Europa), il cervone (Elaphe quatuorlineata, serpente), e il lino delle fate piumoso (Stipa austroitalica). Presente anche un’orchidea selvatica endemica, Ophrys apulica.
- Palude del Capitano (IT9150013): è inclusa nel Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano. Il sito è collocato sul fondo di piccole doline di origine carsica, le “spunnulate”, e presenta una vegetazione tipica di ambiente lagunare. Da evidenziare che è una delle due stazioni in Italia di Sarcopoterium spinosum (una pianta da fiore della famiglia delle Rose), ed è presente anche l’habitat relativo, non prioritario (5420 – Frigane a Sarcopoterium spinosum). Significativa la presenza dell’avifauna (il sito infatti è una importante tappa per le migrazioni): segnalate 19 specie di uccelli inseriti in Allegato I della Direttiva Uccelli; di questi, alcuni sono a rischio, come per esempio la pittima reale (Limosa limosa) e la pettegola (Tringa totanus). Censiti 9 habitat, di cui 3 prioritari: oltre ai due habitat 1120 – Praterie di posidonie e 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea, c’è anche il 3170 – Stagni temporanei mediterranei.
- Torre Inserraglio (IT9150024): ricompresa nel Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano, è uno degli habitat a pseudosteppa (6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea, vedi descrizione all’inizio) fra i meglio conservati del Salento. Censite 9 specie di interesse comunitario: di queste, gli uccelli forapaglie castagnolo (Acrocephalus melanopogon) e bigia grossa (Sylvia hortensis) sono a rischio in Italia. Da evidenziare che in questo sito è segnalata la presenza anche del gatto selvatico (Felis silvestris).
- Torre Uluzzo (IT9150007): anche questa ZSC è ricompresa nel Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano. È un ambiente roccioso importante, caratterizzato da praterie substeppiche (formazioni vegetali erbacee tipiche dei pendii rocciosi soleggiati e aridi) ad elevata biodiversità; c’è una ricca presenza della pianta brassicacea endemica Aurinia leucadea e anche di orchidee selvatiche, caratteristiche di questo tipo di habitat. Individuati 5 habitat, di cui 2 prioritari (2270 – Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster, 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea).
Il secondo giorno, lungo il tratto Nardò-Ugento, vengono attraversate due ZSC e una ZPS:
- Montagna Spaccata e Rupi di San Mauro (IT9150008): è segnalata la presenza di alcune specie rare e a rischio, come alcune orchidee caratteristiche dell’habitat di pseudosteppa 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea, che contraddistinguono la quasi totalità dell’area delle Rupi e, a mare, di erbari di posidonia (è infatti presente l’habitat 1120 – Praterie di posidonie).
- Litorale di Gallipoli e Isola S. Andrea (IT9150015), ZPS in parte inclusa nel Parco naturale regionale Isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Pizzo: è un sistema costiero con diversi ambienti di notevole importanza quali la macchia mediterranea, le pseudosteppe mediterranee (vedi descrizione all’inizio), ambienti umidi e acquitrinosi. Di grande interesse naturalistico è l’isola di Sant’Andrea, una tappa importante per le migrazioni; sono infatti segnalate circa 60 specie di uccelli inserite in Allegato I della Direttiva Uccelli: alcuni sono considerati a rischio in Europa e/o in Italia, quali il fischione (Anas penelope) e la nitticora (Nycticorax nycticorax), altri meno ma la loro presenza resta comunque significativa, come il grillaio (Falco naumanni) e la cicogna (Ciconia ciconia). In particolare, il sito ospita l’unica colonia nidificante conosciuta di tutto il versante ionico e adriatico d’Italia di gabbiano corso (Larus audouinii), una specie molto rara in Europa. Da evidenziare anche la possibilità di avvistare la gru (Grus grus), che è considerata estinta in Italia perché non più nidificante, ma rimane comunque di passaggio nei periodi migratori. Segnalata anche la presenza della tartaruga comune (Caretta caretta). Sito particolarmente significativo anche per la presenza di ben 12 habitat: 4 sono prioritari (1120 – Praterie di posidonie, 2250 – Dune costiere con Juniperus, 3170 – Stagni temporanei mediterranei e 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea).
- Litorale di Ugento (IT9150009), ZSC quasi interamente rientrante nel Parco naturale regionale omonimo, è costituito da una serie di bacini costieri di origine artificiale, con un cordone dunale lungo la fascia costiera caratterizzato da una vegetazione a ginepri e da una pineta retrodunale a Pino d’Aleppo (Pinus halepensis), di origine artificiale ma ormai naturalizzata. La macchia di Ugento è la più vasta macchia mediterranea attualmente presente in Salento. La pineta ospita una popolazione dell’orchidea endemica Ophrys parvimaculata. Censite circa 20 specie di uccelli inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, di cui meno di una decina considerate vulnerabili o in pericolo in Italia, come per esempio canapiglia (Anas strepera), moriglione (Aythya ferina) e albanella minore (Circus pygargus), e un anfibio nell’Allegato II della Direttiva Habitat (l’ululone appenninico, Bombina pachypus, specie endemica italiana); presente anche la Stipa austroitalica. Sono censiti 7 habitat, 3 prioritari (1120 – Praterie di posidonie, 2250 – Dune costiere con Juniperus spp., 2270 – Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster).
La terza giornata di percorso si sviluppa da Ugento a Otranto, e quindi si passa dalla costa ionica a quella adriatica. A Ugento si parte sempre dalla ZSC Litorale di Ugento, poi lungo il percorso si attraversa nella sua interezza il Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase. Questo include al suo interno 5 ZSC:
- Costa Otranto – Santa Maria di Leuca (IT9150002), il sito più significativo in quanto a estensione, di grande importanza per la presenza di specie endemiche e transadriatiche. Tra le piante, oltre alla presenza di alcune specie di orchidee endemiche come Ophrys apulica, ce ne sono altre rilevanti quali Ephedra foeminea (pianta legnosa il cui habitat è limitato alle aree con coltivazione dell’ulivo lungo le coste mediterranee di Puglia e Toscana), Vicia giacominiana (inserita nella Lista Rossa IUCN della flora italiana e considerata minacciata sia a livello nazionale che globale), Centaurea leucadea e Aurinia leucadea (endemiche del Salento), Micromeria fruticosa (endemica del Mediterraneo orientale), Centaurea nobilis e Limonium japygicum e Erodium nervulosum (presenti allo stato selvatico esclusivamente in Italia), Umbilicus chloranthus (pianta grassa di origine incerta, presente solo in Puglia). Segnalata la presenza di uccelli inseriti nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, alcuni a rischio in Italia come il falco della regina (Falco eleonorae) e calandrella (Calandrella brachydactyla), calandra (Melanocorypha calandra) e gallina prataiola (Tetrax tetrax), queste ultime tre legate ad ambienti di prateria e minacciate dall’intensificarsi delle pratiche agricole. Presenti anche 2 specie di mammiferi inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat, i pipistrelli miniottero di Schreiber (Miniopterus schreibersii) e vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii), specie prettamente cavernicole a rischio a causa del disturbo antropico esercitato ad esempio dalle attività turistiche nelle vicinanze di questo tipo di habitat. Questo sito ha altri elementi di rilevanza: la presenza di uno strato significativo di corallo rosso (Corallium rubrum), che fino a circa venti anni fa era comune, mentre oggi il suo popolamento si è rarefatto ed è quindi indicato come in pericolo; questo tratto di costa è stata l’ultima area di presenza regionale del mammifero più raro d’Europa, la foca monaca (Monachus monachus), che ormai è scomparsa dall’Italia come popolazione residente stabile. Censiti 10 habitat, di cui 3 prioritari (1120 – Praterie di posidonie, 3170 – Stagni temporanei mediterranei e 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea).
- 4 ZSC di piccola estensione, tutte boscose. Il Bosco le Chiuse (IT9150021) è situato lungo un costone ad elevata inclinazione, con affioramenti rocciosi; vi sono censiti 3 habitat, nessuno prioritario; segnalata la presenza di 2 specie tutelate nell’ambito della rete Natura 2000, i serpenti cervone (Elaphe quatuorlineata) e colubro leopardino (Zamenis situla); presenti anche alcune specie di orchidee (per esempio Ophrys apulica, Ophrys bombyliflora, Anacamptis papilionacea, Anacamptis morio) e una brassicacea endemica del Salento, Aurinia leucadea. Il Boschetto di Tricase (IT9150005) rappresenta l’unico bosco di quercia di Valonia (Quercus macrolepis) presente in Italia con “purezza monofitica” (cioè costituito da piante appartenenti a un’unica specie), censito anche come habitat non prioritario (il 9350 – Foreste di Quercus macrolepis). Il Bosco Guarini (IT9150001) è a prevalenza di leccio (Quercus ilex) e con presenza nel sottobosco di specie mesofile (cioè che si sviluppano in ambienti con temperature medio-tiepide) come alloro (Laurus nobilis) e terebinto (Pistacia terebinthus). Il Parco delle Querce di Castro (IT9150019) è in tutto simile al Boschetto di Tricase, con presenza delle stesse essenze vegetali, quindi lecceta con sottobosco mesofilo; in più c’è anche il nespolo comune (Mespilus germanica); presenza di varie orchidee.
L’ultima giornata percorre il tratto Otranto-Lecce: si prosegue quindi lungo la costa adriatica fino a Le Cesine, per poi deviare all’interno per raggiungere il capoluogo del Salento. Vengono attraversate 5 ZSC:
- Bosco di Otranto (IT9150016): è un bosco con esemplari secolari di quercia virgiliana (Quercus virgiliana) e leccio (Quercus ilex). Le caratteristiche ambientali sono in linea con quelle dei boschi già descritti per la tappa precedente. Da segnalare in aggiunta la presenza di altre specie protette: la pianta Stipa austroitalica; i pipistrelli vespertilio di Blyth (Myotis blythii) e ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum); la farfalla Melanargia arge (endemica dell’Italia centromeridionale).
- Alimini (IT9150011): è un sistema costiero caratterizzato da spiagge sabbiose, estesi cordoni dunali, stagni costieri retrodunali con vegetazione alofila (adattata a terreni salini o con presenza di acque salmastre), pinete, bosco sempreverde e macchia mediterranea. I due laghi costieri sono comunicanti tra loro ma completamente diversi: il lago Fontanelle è di origine carsica e le sue acque sono dolci; il lago Alimini Grande si è originato attraverso la chiusura di un seno marino con un cordone dunale e presenta diversi livelli di salinità delle acque. Censiti 13 habitat, di cui 3 prioritari (1120 – Praterie di posidonie, 2250 – Dune costiere con Juniperus, 2270 – Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster). Sono state segnalate una quarantina di specie di uccelli, inseriti nell’Allegato I della Direttiva Uccelli; di questi, circa una ventina sono considerati a rischio in Italia, quali moretta (Aythya fuligula) e moretta tabaccata (Aythya nyroca), mignattino piombato (Chlidonias hybrida) e mignattino comune (Chlidonias niger). Da evidenziare anche la possibilità di avvistare la gru (Grus grus), di passaggio nei periodi migratori. Altri animali tutelati presenti in questo sito sono la testuggine palustre europea (Emys orbicularis) e la testuggine di Hermann (Testudo hermanni). Significativa anche la vegetazione: ricca popolazione di orchidee, tra cui l’endemica Ophrys apulica; presenza di garighe (la gariga è un’associazione vegetale molto rada che costituisce il primo gradino della colonizzazione di un sito, precedente alla macchia mediterranea) di erica pugliese (Erica forskalii), che in Italia si trova solo in Puglia, è inserita nella Lista Rossa IUCN della flora italiana ed è considerata in pericolo di estinzione.
- Torre dell’Orso (IT9150004): piccolo ma importante sito, lungo la parte di costa salentina prevalentemente rocciosa e frastagliata caratterizzata dalla presenza di falesie (quella di Torre dell’Orso arriva fino a 15 m d’altezza), ma allo stesso tempo anche di cordoni dunali. Sono censiti 3 habitat, e 2 sono prioritari (2250 – Dune costiere con Juniperus, 2270 – Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster). Presenza di garighe di erica pugliese (Erica forskalii) e di eliantemo ionico (Helianthemum jonium). Tra gli animali, da segnalare la presenza della libellula azzurrina di Mercurio (Coenagrion mercuriale), specie protetta in Europa.
- Palude dei Tamari (IT9150022): zona umida e paludosa, unico esempio nel Salento di bosco igrofilo (che predilige ambienti umidi) di tamerice (Tamarix gallica ), di origine probabilmente non autoctona ma ormai naturalizzata. Sono stati censiti 2 habitat, e 1 è prioritario (3170 – Stagni temporanei mediterranei). Importante sito per l’avifauna, così come testimoniato dalla presenza di una quindicina di uccelli tutelati ai sensi della Direttiva Uccelli. Sono presenti anche alcuni anfibi tutelati dalla Direttiva Habitat, che in Italia non sono minacciati: il rospo smeraldino (Bufo viridis), la raganella mediterranea (Hyla meridionalis), il tritone crestato (Triturus carnifex), la rana esculenta (Pelophylax kl. Esculentus).
- Le Cesine, ZSC (IT9150032), ZPS (IT9150014), zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar e Riserva Naturale dello Stato: importantissimo sito caratterizzato da una ampia varietà di ambienti quali spiagge sabbiose, stagni retrodunali, pinete, bosco sempreverde e macchia mediterranea. L’area presenta due lagune retrodunali (ricadenti nella ZPS) con vegetazione a erba da chiozzi o fieno di mare (Ruppia maritima) e con dominanza di falasco (Cladium mariscus), e nel braccio di mare prospiciente vi è un’importante prateria di posidonia (Posidonia oceanica). Dei 13 habitat censiti, i 2 prioritari sono proprio 1120 – Praterie di posidonie e 7210 – Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae. La superficie boscata è fondamentalmente rappresentata da pinete a pino d’Aleppo (Pinus halepensis) e pino domestico (Pinus pinea L.); la macchia mediterranea è particolarmente interessante, con la presenza di specie quali la santoreggia pugliese (Satureja cuneifolia), presente in Italia solo in Puglia e Calabria, l’erica pugliese (Erica forskalii) e la quercia spinosa (Quercus calliprinos Webb). Importante presenza di anfibi: il tritone crestato (Triturus carnifex) e l’endemico tritone italiano (Lissotriton italicus), che si trovano qui al limite sud-orientale del loro areale; la raganella italiana (Hyla intermedia), specie molto vulnerabile per cui le Cesine rappresentano un sito prioritario; il rospo comune (Bufo bufo). Questo sito è particolarmente importante per l’avifauna: sono infatti segnalate più di 180 specie di uccelli, stazionari o migratori, di cui circa 60 inseriti nell’Allegato I della Direttiva Uccelli. Di questi, in Italia ne sono considerati a rischio circa una ventina (oltre a quelli a rischio indicati per altri siti, c’è anche il rarissimo fistione turco, Netta rufina); inoltre anche qui è segnalata la gru tra le specie di passaggio durante la migrazione.
La tappa pubblica domenicale si svolge lungo un percorso più o meno ad anello che da Lecce va verso Le Cesine e torna indietro. Oltre a Le Cesine altra ZSC toccata è Specchia dell’Alto (IT9150033): il sito è prevalentemente caratterizzato da pseudosteppa (vedi descrizione all’inizio), con presenza della Stipa austroitalica e dell’habitat prioritario corrispondente (6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero Brachypodietea). Presenti almeno una quindicina di specie di orchidee, anche endemiche.
Fonti:
Acta Plantarum (https://www.actaplantarum.org/)
Habitat Italia (http://vnr.unipg.it/habitat/index.jsp)
Lista Rossa IUCN Italiana (http://www.iucn.it/liste-rosse-italiane.php)
PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) della Puglia (https://www.paesaggiopuglia.it/pptr/il-pptr-quadro-sinottico.html)