Ragusa – Porto Palo di Capo Passero
Tappa 89: Ragusa – Porto Palo di Capo Passero
Info tappa
Data di Partenza:
Giovedì 17 settembre 2020
Comuni attraversati:
Ragusa, Ispica, Noto, Modica, Pachino, Rosolini, Portopalo di Capo Passero
Lunghezza percorso: km 68,5
Mappa percorsi settimanali e Sistema delle Aree protette terrestri
SIti Natura 2000
ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
Il sito, esteso 1211.00 Ha, ricade entro il territorio comunale di Ragusa. I suoli sono litosuoli parzialmente lisciviati da trasporto alluviale. Nel fondovalle si ha una prevalenza di suoli limosi e argilloso-limosi. I substrati geologici sono prevalentemente calcari compatti di origine terziaria, raramente si osserva la presenza di marne.Il clima dell’area è nella parte alta della Vallata Mesomediterraneo subumido inferiore, nella parte bassa è Termomediterraneo superiore subumido inferiore secondo il criterio di Rivas Martinez adattato alla Sicilia da Brullo & al. (1996). Il sito si caratterizza per la presenza dei seguenti aggruppamenti vegetali distribuiti in base ai caratteri fisici delle varie parti della vallata in cui scorre il fiume Irminio. 1) Nel fondovalle lungo il corso d’acqua, caratterizzato da acque oligomesotrofiche, sono presenti per lunghi tratti formazioni ripariali a Platanus orientalis, Salix alba, Salix pedicellata e Populus nigra (qui del tutto assente è Populus alba adattato ai corsi d’acqua a lento flusso e a suoli pesanti). Di grande interesse risulta qui la presenza di Euphorbia amygdaloides subsp. arbuscula Meusel, endemismo limitato alla Sicilia e ben noto per le formazioni boschive caducifoglie dei Nebrodi e delle Madonie. 2) Laddove l’acqua entra in meandri che ne rallentano il corso (o sull’invaso di S. Rosalia) tentano di apparire forme di comunità idrofite galleggianti riferibili al Callitricho-Batrachion, ma sempre con incidenza modesta sull’estensione della superficie libera dell’acqua. 3) Analogamente in rare condizioni di acque assolutamente ferme si formano coltri algali a Chara sp. pl. 4 ) Non mancano esempi molto modesti di vegetazione casmofila. Questa si presenta però sempre molto impoverita per l’assenza di parteti calcaree rigorosamente verticali (ciò è spiegato dal carattere molto aperto del solco vallivo). Qui si annoverano poche essenze quali Dianthus rupicola, Helichrysum hyblaeum, Antirrhinum siculum, Silene fruticosa. 5) Infine la maggior parte dei pendii è colonizza da formazioni termomediterranee ad Ampelodesmos mauritanicus (codifica 5330). 6) Infine dappertutto in particolari condizioni di aridità si sviluppano praterie di erbe effimere riconducibili ai Thero-Brachypodietea.
Quality and importance
Notevole è l’importanza di questa valle per essere sede delle ripisilve a Platanus orientalis, presenti solo in alcuni valloni della Sicilia orientale e del tutto assenti dalla Sicilia occidentale. Gli individui di P. orientalis sono generalmente in buona salute e piuttosto resistenti al fungo detto “cancro del Platano” che invece ha decimato le popolazione delle cave dell’Anapo e dell’Irminio. La Valle probabilmente potrebbe essere il centro di speciazione di Helichrysum hyblaeum. Molto ricca di Orchidee si presenta la vallata nella contrada Gabella del Signore, nei dintorni della diga di S. Rosalia. Per tutti questi motivi e per le condizioni di alta naturalità dei luoghi (gli habitat sono in condizioni pressoché indisturbate anche nella immediate adiacenze del tessuto urbano di Ragusa) il sito risulta meritevole di grande attenzione di rigorose misure conservazionistiche.Esso rappresenta uno dei pochi esempi di “cava” del territorio ragusano. La presenza di praterie steppiche e falesie favorisce la presenza del Lanario, specie sempre molto rara in Sicilia e di altri Rapaci meritevoli della massima tutela. La fauna invertebrata è caratterizzata da una notevole ricchezza di specie di grande interesse ecologico e biogeografico, o rilevanti sotto l’aspetto della conservazione, legate soprattutto all’ambiente acquatico e ripariale Numerose sono le specie endemiche, talora molto localizzate e stenoecie, essendo legate a particolari condizioni ecologiche e microhabitat, la cui persistenza è garantita soltanto da un’elevata integrità degli ambienti naturali, come ad esempio la Cedusa sicula, Omottero molto esigente legato ad una vegetazione golenale integra caratterizzata da uno strato arboreo che garantisca ombra e frescura anche durante le ore più assolate e calde del giorno.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
Il sito ricade nei territori dei comuni di Modica, Ispica e Rosolini.I suoli sono mosaici di suoli bruni degradati e di terre rosse mediterranee. I substrati sono costituiti da calcari compatti terziari della serie Plateau Ibleo.Il clima del sito è termomediterraneo secco secondo la terminologia di Rivas Martinez.Presenti aspetti casmofiti (8210), aspetti dei prati effimeri afferenti ai Thero-Brachipodietea (6220), aspetti di vegetazione termo-mediterranea a Euphorbia dendroides e a Chamaerops humilis (5330), quercete a Quercus ilex e loro aspetti degradati (9340). Formazioni degli stillicidi (7220). Sono presenti su rupi calcaree formazioni casmofitiche afferenti ai Dianthion rupicolae Brullo & Marcenò. Sui pendii semirupestri inadatti alle colture agricole sono state da sempre e sono tuttora presenti boschi di leccio afferenti ai Quercetea ilicis e loro forme degradate, anch’esse di grande interesse, inquadrabili nell’alleanza Oleo-Ceratonion o nelle formazioni ad arbusti spinosi dei Crataego-Prunetea. Interessante anche il fondovalle, nel quale – benché tutte le sorgenti siano state captate – si mantiene un certo grado di umidità anche nel periodo estivo secco, che è sufficiente a mantenere la presenza dell’associazione Balloto-Melissetum romanae, caratteristica, seppur non esclusiva dei fondivalle iblei.
Quality and importance
Interessante valle fluviale iblea di indubbio valore paesaggistico oltre che naturalistico. Conserva vari aspetti di vegetazione rupestre con elementi rari ed endemici e boschi termofili di leccio. In un panorama molto antropizzato rappresenta un’area di rifugio e nidificazione per numerose specie di Vertebrati ed invertebrati, svolgendo la funzione di strategico serbatoio di biodiversità e di area dalla quale potrebbero potenzialmente aver avvio eventuali processi di ricolonizzazione di territori limitrofi.La flora annovera una elevata percentuale di endemismi, mentre la vegetazione è valorizzata dal Quercetum ilicis e da sue forme degradate. Oltre alla presenza di formazioni dominate da Q. ilex (nell’ambiente semirupestre calcareo al massimo di espressività), le forme degradate qui presenti – tutte degne di grande attenzione per il valore sia paesaggistico che naturalistico posseduto – sono le comunità afferenti all’Oleo-Euphorbetum dendroidis, al Salvio-Phlomidaetum fruticosae con la endemica Salvia fruticosa e la rara Phlomis fruticosa e al Rubo-Aristolochietum altissimae con l’endemica Aristolochia altissima.Le pareti rocciose ospitano l’associazione Putorio-Micromerietum microphyllae, anch’essa ricca di endemismi quali Putoria calabrica, Micromeria microphylla, Trachelium lanceolatum, Antirrhinum siculum, Dianthus rupicola, Silene fruticosa, Calendula suffruticosa subsp. suffruticosa.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
Pantani della Sicilia sud orientale
ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
Interessante fascia costiera caratterizzata da un’alternarsi di cordoni dunali e affioramenti rocciosi, rappresentati da calcari miocenici, calcareniti e marne. Nella porzione retrodunale si rinvengono depressioni palustri salmastre, soggette a periodiche sommersioni da parte di acque meteoriche mescolate a quelle marine, che vi arrivano per infiltrazione attraverso il cordone sabbioso o durante le mareggiate. Questi habitat costieri sono interessati da aspetti di vegetazione psammofila, sia annuale (Cakiletea maritimae e Malcolmetalia) che perenne (Ammophiletea), da vegetazione rupicola alofila dei Crithmo-Limonietea, da aspetti di macchia dell’Oleo-Ceratonion, da vegetazione palustre perenne dei Sarcocornietea fruticosae e annuale dei Thero-Salicornietea e Saginetea maritimae, da aspetti ad elofite degli Juncetea maritimi e Phragmito-Magnocaricetea. Frequenti sono pure le praterie steppiche dei Lygeo-Stipetea e praticelli effimeri dei Trachynetalia distachyae. Di particolare rilievo sono le estese depressioni palustri dove oltre ad una vegetazione alofila molto specializzata si rifugia una interessante avifauna stanziale e migratoria. Il bioclima della fascia costiera della Sicilia sud-orientale rientra nel termomediterraneo secco con temperature medie annue superiori a 18 °C e precipitazioni medie annue di circa 400 mm.
Quality and importance
In quest’area si possono osservare esempi ancora ben conservati di vegetazione alofila palustre, distribuita lungo le sponde dei pantani in fasce più o meno concentriche secondo gradienti di umidità e salinità del suolo. Ben rappresentati sono alcune associazioni abbastanza rare in Sicilia, in cui si rinvengono specie di particolare interesse fitogeografico e talora endemiche, come Limonium pachynense. In qualche tratto costiero si rinvengono alcune formazioni ormai relitte, le quali in passato erano abbastanza diffuse e ben rappresentate nell’area. Fra queste sono da segnalare le comunità alofile rupestri a Limonium hybleum, la macchia a Quercus calliprinos, e quella a Juniperus macrocarpa. Per la sua posizione, il complesso dei Pantani della Sicilia sud orientale riveste un ruolo molto importante per le migrazioni degli Uccelli. In queste aree vengono registrate le massime presenze per la Sicilia di Ardeidi e Scolopacidi, abbondante è anche il passaggio di Anatidi, con presenze inferiori solo a quelle registrate nel golfo di Gela. Il sito risulta strategico per la conservazione dell’avifauna in quanto parte integrante di un sistema di aree umide comprendente Vendicari, Morghella ed altre aree umide minori della Sicilia sudorientale, fra le quali gli scambi faunistici sono molto frequenti (IENTILE, 2005). Irregolarmente si riproduce la Moretta tabaccata, specie estremamente localizzata in Sicilia e in Italia. L’area è stata recentemente colonizzata, spontaneamente, anche dal Pollo sultano, specie oggetto di una recente reintroduzione. Ricca e diversificata risulta anche l’erpetofauna, che annovera molte specie meritevoli della massima tutela. Ricchissima di endemiti siculi, talora molto localizzati e spesso noti per la sola area dei pantani, è la fauna invertebrata, che annovera inoltre molte specie rare che di frequente si trovano al limite settentrionale del loro areale di distribuzione.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
Isola Correnti, Pantani di Punta Pilieri, chiusa dell’Alga e Parrino
ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
Interessante fascia costiera caratterizzata da un’alternarsi di cordoni dunali e affioramenti rocciosi, rappresentati da calcari miocenici, calcareniti e marne. Nella porzione retrodunale si rinvengono piccole depressioni palustri salmastre, soggette a periodiche sommersioni da parte di acque meteoriche mescolate a quelle marine, che vi arrivano per infiltrazione attraverso il cordone sabbioso o durante le mareggiate. Questi habitat costieri sono interessati da aspetti di vegetazione psammofila, sia annuale (Cakiletea maritimae e Malcolmetalia) che perenne (Ammophiletea), da vegetazione rupicola alofila dei Crithmo-Limonietea, da aspetti di macchia dell’Oleo-Caratonion, da vegetazione palustre perenne dei Sarcocornietea fruticosae e annuale dei Thero-Salicornietea e Saginetea maritimae, da aspetti ad elofite degli Juncetea maritimi. Frequenti sono pure le pratrerie steppiche dei Lygeo-Stipetea e praticelli effimeri dei Trachynetalia distachyae. Il bioclima della fascia costiera della Sicilia sud-orientale rientra nel termomediterraneo secco con temperature medie annue superiori a 18 °C e precipitazioni medie annue di circa 400 mm.
Quality and importance
L’importanza del sito è legata alla estrema rarità con la quale è possibile riscontrare lungo la fascia costiera della Sicilia meridionale ambienti dunali con delle piccole depressioni palustri interessate da una vegetazione psammofila ed in buono stato di conservazione, rifugio di avifauna migratoria. Ospita un’avifauna relativamente ricca ed una fauna invertebrata che annovera specie stenoecie, endemiche o rare, talora estremamente localizzate in Sicilia.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
ZSC – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
L’isola posta nell’estrema punta meridionale della Sicilia risulta costituita da una piattaforma calcarea leggermente inclinata poggiante su di un basamento basaltico. Essa raggiunge nel punto più alto la quota di 21 m ed è caratterizzata da un bioclima termomediterraneo inferiore secco inferiore. La superficie si presenta prettamente rocciosa con una linea costiera caratterizzata da costoni più o meno verticali. Lungo la punta occidentale il litorale è più piatto con depositi sabbiosi. La vegetazione è rappresentata da una macchia a Chamaerops humilis cui si associa Sarcopoterium spinosum, mentre sulle rupi costiere si insedia una vegetazione alofila in cui hanno il loro optimun Crithmum maritimum e Limonium hyblaeum. Frammisti a questa vegetazione perenne ci sono praticelli effimeri. Si rinvengono pure esempi di vegetazione psammofila molto impoveriti.
Quality and importance
Questo isolotto presenta ancora esempi di vegetazione naturale divenuti abbastanza rari a causa dell’antropizzazione sulla vicina costa siciliana. Inoltre sono presenti alcuni interessanti endemismi come pure specie abbastanza rare in Sicilia. Qui si trovano anche diverse entità che nell’area regionale sono rare o ritenute di rilevante interesse fitogeografico, a loro volta menzionate nell’elenco riportato nella sezione 3.3 .Si rinvengono aspetti di vegetazione psammofila, di macchia, gariga e di vegetazione alofila rupicola ed una fauna adattata a questi ambienti xerici. L’isola è utilizzata da numerose specie di uccelli come area di foraggiamento, di sosta o di svernamento.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione
Pantani della Sicilia sud-orientale, Morghella, di Marzamemi, di Punta Pilieri e Vendicari
ZPS – Regione Biogeografica Mediterranea
Other Site Characteristics
Interessante fascia costiera caratterizzata da un’alternarsi di cordoni dunali e affioramenti rocciosi, rappresentati da calcari miocenici, calcareniti e marne. Nella porzione retrodunale si rinvengono depressioni palustri salmastre, soggette a periodiche sommersioni da parte di acque meteoriche mescolate a quelle marine, che vi arrivano per infiltrazione attraverso il cordone sabbioso o durante le mareggiate. Questi habitat costieri sono interessati da aspetti di vegetazione psammofila, sia annuale (Cakiletea maritimae e Malcolmetalia) che perenne (Ammophiletea), da vegetazione rupicola alofila dei Crithmo-Limonietea, da aspetti di macchia dell’Oleo-Ceratonion, dalle garighe dei Cisto-Micromerietea, da formazioni arbustive a Juniperus macrocarpa, da vegetazione palustre perenne dei Sarcocornietea fruticosae e annuale dei Thero-Salicornietea e Saginetea maritimae, da aspetti ad elofite degli Juncetea maritimi e Phragmito-Magnocaricetea. Frequenti sono pure le praterie steppiche dei Lygeo-Stipetea e praticelli effimeri dei Trachynetalia distachyae. Di particolare rilievo sono le estese depressioni palustri dove oltre ad una vegetazione alofila molto specializzata si rifugia una interessante avifauna staziale e migratoria. Nelle parti centrali delle paludi durante il periodo in cui sono sommerse si rinviene una densa vegetazione a idrofite in cui dominano alghe come Lamprothamniun papulosum e fanerogame appartenenti ai generi Ruppia, Potamogeton e Althenia. Il bioclima della fascia costiera della Sicilia sud-orientale rientra nel termomediterraneo secco o sub umido con temperature medie annue superiori a 18°C e precipitazioni medie annue comprese tra 400 e 500 mm.
Quality and importance
Il complesso di pantani della Sicilia sud orientale per la sua posizione riveste un ruolo moto importante per le migrazioni degli Uccelli. In queste aree vengono registrate le massime presenze per la Sicilia di Ardeidi e Scolopacidi, abbondante è anche il passaggio di Anatidi, con presenze inferiori solo a quelle registrate nel golfo di Gela. Il sito comprende realtà territoriali estremamente eterogenee, e soltanto il complesso dei pantani di Vendicari è sottoposto ad adeguate misure di tutela. La presenza consolidata della Riserva negli anni ha permesso il mantenimento degli habitat e delle loro peculiarità; un’efficace opera di sorveglianza ha consentito la sosta indisturbata e la nidificazione di nuove specie di uccelli, arricchendo il già ricco elenco di specie. Le restanti aree umide di questo complesso hanno invece subito profonde modifiche e sono state sottoposte a costanti disturbi e progressive trasformazioni. L’insieme di questi elementi ha sicuramente ridotto sensibilmente il potenziale di ricettività avifaunistica dell’area nel suo complesso. Interessante risulta la presenza di specie legate all’ambiente agricolo, come l’Occhione e la Calandrella, rarefatte ed in forte declino in buona parte del loro areale e quindi in uno stato precario di conservazione. In questo contesto è da menzionare la scomparsa recente della Calandra, presente a Vendicari fino alle precedenti indagini. Ricchissima ed articolata è anche la fauna degli invertebrati che annovera molte specie endemiche, rare o localizzate, talora note soltanto per le aree umide costiere della Sicilia sudorientale. In quest’area si possono osservare esempi ancora ben conservati di vegetazione alofila palustre, distribuita lungo le sponde dei pantani in fasce più o meno concentriche secondo gradienti di umidità e salinità del suolo. Ben rappresentati sono alcune associazioni abbastanza rare in Sicilia, in cui si rinvengono specie di particolare interesse fitogeografico e talora endemiche, come Limonium pachynense. In qualche tratto costiero si rinvengono ancora dei relitte di formazioni vegetali che in passato erano abbastanza diffuse e ben rappresentate nell’area. Fra queste sono da segnalare le comunità alofile rupestri a Limonium hybleum, la macchia a Quercus calliprinos, e quella a Juniperus macrocarpa.
Piano di Gestione/Misure di Conservazione